sabato 28 marzo 2020

Tempo d'attesa (2) 21 di marzo



Oggi, sabato 21/3/20, è il diciassettesimo giorno in cui non vado a lavorare e il dodicesimo in cui siamo chiusi a casa. Esco solo due volte la settimana, una volta per andare al supermercato e un altra per buttare la spazzatura e per andare all'edicola a comprare il giornale; al ritorno mi fermo al forno, che è dietro l'angolo, a prendere una pagnotta di pane.
Mio marito preferisce non uscire.

Vi chiederete:
- Cosa faccio durante tutto il giorno? Ho realizzato qualche proposito che mi ero prefissa la scorsa settimana?
Vi devo dire, pochissimi.

Vediamo cosa faccio di solito in un giorno qualsiasi:
Mi alzo alle otto, indosso l'accappatoio e faccio colazione ascoltando le notizie alla radio, che di questi tempi sono sempre brutte. Mentre prendo una tazza di tè leggo un articolo del giornale del giorno prima.
Mi faccio la doccia e mi massaggio tutto il corpo con una crema idratante, a volte mi depilo le gambe e le ascelle.
Ogni due o tre giorni mi lavo i capelli. Mentre mi asciugo i capelli scopro la ricrescita di quelli bianchi, poi mi guardo allo specchio e penso che dovrò tingermi, ma da sola non mi sono mai tinta i capelli, normalmente me lo fa il parrucchiere ogni due mesi.
Poi mi dico:
- Per adesso i mie capelli chiari nascondono abbastanza bene le radici bianche, quindi lasciamo stare fino alla prossima settimana.

Verso le nove inizio a lavorare per i miei studenti: impartendo una video lezioni, rispondendo alle loro domande, preparando materiale didattico e correggendo compiti.
Al mattino è quando tutto mi viene meglio, ho una testa libera.
Mio marito si alza verso le dieci, a volte prendo un'altra tazza di tè con lui e quasi sempre finiamo per parlare della situazione surreale che stiamo vivendo.

Verso l'una spengo il computer e mi siedo nel salotto dove entra il sole. Apro la finestra che si affaccia sul cortile interno e inizio a leggere. Mi è sempre piaciuto aprire un libro seduta al sole.
Certo, sarebbe meglio stare in una spiaggia o in un parco, ma bisogna avere pazienza.
Mi sento a mio agio nel nostro appartamento, è abbastanza grande per due persone, comodo e luminoso, tuttavia se avessimo una terrazza, un patio o un giardino il confinamento sarebbe più sopportabile.
Alle due del pomeriggio apparecchiamo la tavola e mangiamo un'insalata mista con semi.
Poi sentiamo di nuovo il telegiornale che continua a fornire pessime notizie.
Verso le 14:30 sparecchiamo e ci domandiamo:
- Cosa faremo stasera per cena?
Un giorno cucina mio marito, un altro io e il terzo mangiamo gli avanzi dei giorni precedenti.
Abbiamo preso l'abitudine di iniziare a preparare la cena dopo pranzo per comodità quando i nostri figli erano piccoli.
Non è che la cena sia pronta alle quattro, ma cominciamo a preparare il soffritto per riso o il sugo per pasta o la minestra di verdure.
E’ vero, da quando non vado a lavorare, ci dedichiamo di più alla cucina. In questi giorni di prigionia abbiamo preparato piatti gustosi, come sformati di verdure, pasta e fagioli, sugo di pomodoro con melanzane, baccalà alla livornese, risotto con asparagi e tanti altri.

A volte nel pomeriggio faccio cose insolite come per esempio andare in cortile. Le piante nelle fioriere e nei vasi, che in precedenza quasi nessuno prendeva in considerazione, ora non possono lamentarsi, poiché ricevono spesso da me acqua e fertilizzanti.
Nel nostro condominio ci sono sei appartamenti che si dispongono su tre piani. Una o due finestre di ognuno si affacciano sul cortile interno.
Per adesso annaffio solo io le piante, ma se tutti le annaffiassimo poverine affogherebbero.
L'altro giorno, mentre stavo spazzando il cortiletto, una vicina si è affacciata e subito mi ha raccontato le disavventure della sua famiglia:

- Mio marito è molto delicato di salute e quindi adesso non riesce più a tirarsi su, mio figlio invece è rimasto senza lavoro a causa di questa maledetta situazione, poi senti cosa gli è successo: un paio di settimane fa aveva iniziato i lavori di ristrutturazione del suo appartamento, ecco perché ora vive con noi, ma da alcuni giorni i muratori hanno dovuto smettere di lavorare. Io sto impazzendo con mio marito e mio figlio a casa.

Un'altra cosa insolita che ho fatto è stata tagliare i capelli a mio marito, con un rasoio elettrico. All'inizio avevo paura di fargli dei buchi, ma quando ho capito che la misura del taglio era automatica, mi sono calmata e ho iniziato a raderlo.
Tra le sei o le sette riceviamo le video chiamate dei nostri figli.
Ogni tanto chiamo i miei fratelli, mi piace parlare con loro. Bisogna dire che il fatto di essere chiusi in casa ci ha unito di più, prima parlavamo poco tra di noi, eravamo sempre di fretta.

Verso le otto apparecchiamo con cura la tavola, una bella tovaglia, tovaglioli colorati, una bottiglia di vino e una candela.
Ascoltiamo di nuovo il telegiornale che continua a fornire cattive notizie.
Dopo cena ci sediamo sul divano e scegliamo un film che piaccia entrambi.
Di solito vado a letto verso le dodici, mio marito è più un nottambulo e va a letto più tardi di me, ma ogni tanto andiamo a letto insieme e ci abbracciamo.










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