sabato 28 marzo 2020

Tempo d'attesa (2) 21 di marzo



Oggi, sabato 21/3/20, è il diciassettesimo giorno in cui non vado a lavorare e il dodicesimo in cui siamo chiusi a casa. Esco solo due volte la settimana, una volta per andare al supermercato e un altra per buttare la spazzatura e per andare all'edicola a comprare il giornale; al ritorno mi fermo al forno, che è dietro l'angolo, a prendere una pagnotta di pane.
Mio marito preferisce non uscire.

Vi chiederete:
- Cosa faccio durante tutto il giorno? Ho realizzato qualche proposito che mi ero prefissa la scorsa settimana?
Vi devo dire, pochissimi.

Vediamo cosa faccio di solito in un giorno qualsiasi:
Mi alzo alle otto, indosso l'accappatoio e faccio colazione ascoltando le notizie alla radio, che di questi tempi sono sempre brutte. Mentre prendo una tazza di tè leggo un articolo del giornale del giorno prima.
Mi faccio la doccia e mi massaggio tutto il corpo con una crema idratante, a volte mi depilo le gambe e le ascelle.
Ogni due o tre giorni mi lavo i capelli. Mentre mi asciugo i capelli scopro la ricrescita di quelli bianchi, poi mi guardo allo specchio e penso che dovrò tingermi, ma da sola non mi sono mai tinta i capelli, normalmente me lo fa il parrucchiere ogni due mesi.
Poi mi dico:
- Per adesso i mie capelli chiari nascondono abbastanza bene le radici bianche, quindi lasciamo stare fino alla prossima settimana.

Verso le nove inizio a lavorare per i miei studenti: impartendo una video lezioni, rispondendo alle loro domande, preparando materiale didattico e correggendo compiti.
Al mattino è quando tutto mi viene meglio, ho una testa libera.
Mio marito si alza verso le dieci, a volte prendo un'altra tazza di tè con lui e quasi sempre finiamo per parlare della situazione surreale che stiamo vivendo.

Verso l'una spengo il computer e mi siedo nel salotto dove entra il sole. Apro la finestra che si affaccia sul cortile interno e inizio a leggere. Mi è sempre piaciuto aprire un libro seduta al sole.
Certo, sarebbe meglio stare in una spiaggia o in un parco, ma bisogna avere pazienza.
Mi sento a mio agio nel nostro appartamento, è abbastanza grande per due persone, comodo e luminoso, tuttavia se avessimo una terrazza, un patio o un giardino il confinamento sarebbe più sopportabile.
Alle due del pomeriggio apparecchiamo la tavola e mangiamo un'insalata mista con semi.
Poi sentiamo di nuovo il telegiornale che continua a fornire pessime notizie.
Verso le 14:30 sparecchiamo e ci domandiamo:
- Cosa faremo stasera per cena?
Un giorno cucina mio marito, un altro io e il terzo mangiamo gli avanzi dei giorni precedenti.
Abbiamo preso l'abitudine di iniziare a preparare la cena dopo pranzo per comodità quando i nostri figli erano piccoli.
Non è che la cena sia pronta alle quattro, ma cominciamo a preparare il soffritto per riso o il sugo per pasta o la minestra di verdure.
E’ vero, da quando non vado a lavorare, ci dedichiamo di più alla cucina. In questi giorni di prigionia abbiamo preparato piatti gustosi, come sformati di verdure, pasta e fagioli, sugo di pomodoro con melanzane, baccalà alla livornese, risotto con asparagi e tanti altri.

A volte nel pomeriggio faccio cose insolite come per esempio andare in cortile. Le piante nelle fioriere e nei vasi, che in precedenza quasi nessuno prendeva in considerazione, ora non possono lamentarsi, poiché ricevono spesso da me acqua e fertilizzanti.
Nel nostro condominio ci sono sei appartamenti che si dispongono su tre piani. Una o due finestre di ognuno si affacciano sul cortile interno.
Per adesso annaffio solo io le piante, ma se tutti le annaffiassimo poverine affogherebbero.
L'altro giorno, mentre stavo spazzando il cortiletto, una vicina si è affacciata e subito mi ha raccontato le disavventure della sua famiglia:

- Mio marito è molto delicato di salute e quindi adesso non riesce più a tirarsi su, mio figlio invece è rimasto senza lavoro a causa di questa maledetta situazione, poi senti cosa gli è successo: un paio di settimane fa aveva iniziato i lavori di ristrutturazione del suo appartamento, ecco perché ora vive con noi, ma da alcuni giorni i muratori hanno dovuto smettere di lavorare. Io sto impazzendo con mio marito e mio figlio a casa.

Un'altra cosa insolita che ho fatto è stata tagliare i capelli a mio marito, con un rasoio elettrico. All'inizio avevo paura di fargli dei buchi, ma quando ho capito che la misura del taglio era automatica, mi sono calmata e ho iniziato a raderlo.
Tra le sei o le sette riceviamo le video chiamate dei nostri figli.
Ogni tanto chiamo i miei fratelli, mi piace parlare con loro. Bisogna dire che il fatto di essere chiusi in casa ci ha unito di più, prima parlavamo poco tra di noi, eravamo sempre di fretta.

Verso le otto apparecchiamo con cura la tavola, una bella tovaglia, tovaglioli colorati, una bottiglia di vino e una candela.
Ascoltiamo di nuovo il telegiornale che continua a fornire cattive notizie.
Dopo cena ci sediamo sul divano e scegliamo un film che piaccia entrambi.
Di solito vado a letto verso le dodici, mio marito è più un nottambulo e va a letto più tardi di me, ma ogni tanto andiamo a letto insieme e ci abbracciamo.










domenica 22 marzo 2020

Tiempo de espera ( 2) 21 de marzo













Hoy, sábado 21/3/20, es el décimo séptimo día que no voy al trabajo y el décimo segundo que estamos encerrados en casa. Sólo salgo dos veces por semana, una para ir a comprar al supermercado y otra para ir a tirar la basura en los contenedores, de paso me acerco al quiosco para comprar el periódico y volviendo entro a la panadería, que está a la vuelta de la esquina, y compro una barra de pan.
Mi marido prefiere no salir.

Os preguntaréis:
- ¿Qué hace durante todo el día? ¿Ha conseguido cumplir alguno de los propósitos que escribió la semana pasada?
Pues muy pocos.
Veamos lo que suelo hacer un día cualquiera:

Me levanto a las ocho, me pongo el albornoz y desayuno escuchando las noticias de la radio, que son siempre muy malas. A veces mientras tomo una taza de té leo un artículo del periódico del día anterior.
Luego me ducho y me hago un masaje por todo el cuerpo con una crema hidratante, algún que otro día me depilo las piernas y las axilas.
Cada dos o tres día me lavo el pelo. Secándomelo descubro cada vez más canas. Mientras me miro al espejo voy pensando que tendré que teñirme, cosa que llevo años haciéndome en la peluquería.
Aún no me atrevo y me digo:
- El pelo rubio disimula bastante bien las canas, pues dejémoslo para semana que viene.

Hacia las nueve me pongo a trabajar para mis alumnos, dando clases, contestando a sus dudas y corrigiendo tareas.
Por las mañanas es cuando me cunde más todo, tengo la cabeza más despejada.
Mi marido se levanta hacia las diez, a veces tomo otra taza de té con él y acabamos hablando casi siempre del dichoso corona virus.

Hacia la una, dejo mi ordenador y me siento en el salón donde toca el sol. Abro la ventana que da a un patio interior y me pongo a leer. Siempre me ha gustado abrir un libro tomando el sol.
Claro que sería mejor en una playa o en un parque, pero que le vamos a hacer.
Estoy muy a gusto en nuestro piso, es bastante grande para dos personas, confortable y luminoso, sin embargo si tuviéramos una terraza, un patio o un jardín el encierro sería más llevadero.
A las dos de la tarde ponemos la mesa y comemos una ensalada mixta con semillas.
Luego escuchamos el telediario que sigue dando noticias muy malas.
Hacia las 14.30 sacamos la mesa y nos preguntamos:
- ¿Qué haremos esta noche para cenar?
Un día guisa mi marido, otro yo y el tercero comemos las sobras de los días anteriores.
Tomamos la costumbre de empezar a preparar la cena después del almuerzo cuando nuestros hijos eran pequeños.
No es qué dejemos lista la cena sino que guisamos el sofrito del arroz o la salsa de la pasta.
Desde que no voy a trabajar nos dedicamos más a la cocina. En estos días de encierro hemos preparado platos sabrosos, como los “sformati” de verduras al horno, “pasta e fagioli”, salsa de tomate con berenjenas, bacalao a la vizcaína, risotto con espárragos y otros más.

A veces por la tarde hago cosas insólitas como bajar al patio común para limpiarlo y regarlo. Las plantas de las jardineras y macetas, que antes ningún vecino cuidaba, ahora no se pueden quejar, pues reciben cantidad de agua y fertilizantes.
La finca está compuesta por de tres pisos, con seis viviendas que dan al patio interior.
Por ahora sólo yo riego las plantas, pero si todo el mundo las regara, las pobres se ahogarían.
El otro día mientras barría e suelo se asomó una vecina y me contó todas las peripecias de su familia:

- Mi marido está muy delicado de salud y mi hijo está en el paro por el corona virus. ¿ No sé lo que va a pasar? Fíjate que mala suerte  que  ha tenido mi hijo,  empezó las obras de reforma de su apartamento hace un par de semanas, por eso ahora vive con nosotros, pero en seguida tuvieron que parar la obra. Yo salgo a la terraza para no volverme loca, con dos hombres en casa no hay quien los aguante.

Otra cosa rara que hice una tarde fue cortarle el pelo a mi marido con una maquinilla eléctrica. Al principio me daba miedo hacerle agujeros, pero cuando entendí que la medida del corte era automática me tranquilicé y empecé a raparlo.
Hacia las seis o las siete empiezan las video-llamadas de nuestros hijos y amigos.
De vez en cuando llamo o recibo la llamada de mis hermanos, me encanta hablar con ellos.
Pues, mira por donde, el virus nos ha unido más, antes hablábamos poco, siempre teníamos prisa.

Hacia las ocho ponemos la mesa con esmero,  un mantel bonito  y servilletas de colores, una botella de vino y una vela.
Escuchamos el telediario que sigue dando noticias malas.
Después de cenar nos sentamos en el sofá y buscamos una película que nos guste a los dos.
Generalmente hacia las doce me voy a la cama, mi marido es más trasnochador y se acuesta más tarde, pero algún que otro día nos acostamos juntos, y disfrutamos  abrazados.









sabato 21 marzo 2020

Tiempo de espera ( 1) 14 de marzo




Hoy, viernes 14/3/20, es el noveno día que no voy a trabajar y el cuarto que no salgo de casa tras las indicaciones restrictivas del gobierno, debido a la gran propagación de la infección del corona  virus en Italia

Cada mañana, cuando me levanto, solo tengo una cosa en la cabeza, a diferencia de antes, que tenía mil. Sin embargo los primeros tiempos en que no iba a la escuela, pensaba sin cesar en mis alumnos; los días iban pasando deprisa, conectándome constantemente con ellos, preparando clases y enviándoles material didáctico y luego corrigiendo sus tareas.

Durante el primer fin de semana de espera, salí a pasear por la senda que corre a orillas del río Arno. Necesitaba estar en contacto con la naturaleza y ver a otras personas que hacían deporte, incluso si estaban lejos de mí. De vez en cuando encontraba a algunos jóvenes que mientras corrían hablaban chillando y reían, su risa demostraba que no tenían miedo de nada. Desde el martes 10 de marzo estamos confinados en casa, solo salimos para hacer compras. Sin poder ir a caminar me he propuesto hacer ejercicios físicos en la sala de estar dos o tres veces por semana.
Ayer pasé casi toda la mañana con mi pareja, me gustó quedarme en la cama con él, sin prisas para levantarnos.
Hasta hoy, las pequeñas compras realizadas en el mercado de San Ambrogio han sido suficientes, pero esta mañana, dado que nos faltaban demasiadas cosas, como papel higiénico, leche y jabón para la lavadora, he salido para ir comprar al supermercado. He dejado la bicicleta en frente de la tienda y en el quisco justo al lado de la tienda, he comprado el periódico, que la mano de una chica con mascarilla me ha entregado. He visto una cola larga que se había formado a lo largo de la acera, frente a la puerta y me he puesto al final. La distancia que había entre cada uno era más de un metro. Nos han ido dejando entrar poco a poco. Al principio he pensado que tendría que esperar mucho tiempo, pero en realidad la cola se ha ido moviendo rápidamente. La mayoría de de la gente llevaba máscaras y guantes, muchos tenían un aspecto sospechoso, pero tal vez simplemente estaban asustados.

Después del almuerzo, he pensado en mi hijo y en otros amigos, familiares o conocidos que son mucho más activos que yo, los que sufren cuando tienen que quedarse en casa días enteros, tal vez por eso he comenzado a escribir este especie de decálogo sobre cómo podríamos pasar nuestros días encerrados en la casa.
He aquí algunas cosas que hacer:

Dormir más, despertémonos lentamente
El silencio de la ciudad nos ayudará a conciliar el sueño, y sin demasiados compromisos y citas quizás podamos dormir mejor, pero ¿Por qué levantarse al amanecer? Intentamos no abrir los ojos de inmediato, sin embargo una vez despiertos quedémonos un poco en la cama. Sé que esto será difícil para las personas madrugadoras, las alondras y más fácil para las trasnochadores, las lechuzas.
Por la mañana, podemos tomar un rico desayuno con calma, escuchando la radio y hablando con los que están a nuestro lado.

Encender la radio o la televisión
Escuchemos las noticias de la radio o de la televisión, pero no exageramos, no hacen nada más que hablar de emergencia y esto aumenta nuestra ansiedad (sería suficiente dos veces al día). Escuchemos programas culturales. Hay una aplicación ( móvil o PC ) para escuchar todas las radios del mundo (radio. Garden / live). Para los amantes del cine, afortunadamente algunos canales de televisión han mejorado la programación. Dan muchas películas, series de televisión y dibujos animados. Si, por otro lado, queremos usar uno de los servicios streaming, por ejemplo Netflix, Infinity o Primevideo , encontraremos películas y series originales que no están nada mal. Seguro que en la web, encontraremos algo interesante.

Hacer gimnasia en casa.
Sería útil hacer algunos ejercicios físicos en casa. Con una colchoneta podemos hacer ejercicios simples de calentamiento (en el web hay muchos videos de monitores que dan clases de gimnasia suave o de postura). Luego intentar hacer abdominales y otros ejercicios más fuertes. Si tenemos en casa pesos, hagamos ejercicios para bíceps, tríceps, hombros, espalda y pecho. En la web también encontraremos clases de yoga y de relajación.

Buscar en nuestra biblioteca un libro al azar
Ciertamente tenemos algunos libros olvidados en nuestra biblioteca que nunca hemos leído. Por lo general, los libros se apilan en la mesita de noche o en los estantes acumulando polvo, podemos coger uno y leerlo. Lo mismo para libros ilustrados o cómics. Sería muy útil tener un e-reader, para poder comprar libros electrónicos, por ejemplo en Amazon u otras librerías on-line, cuestan poco. No olvidemos los audiolibros que Rai 3 ofrece de forma gratuita en el programa en voz alta. Podemos escuchar docenas de novelas.

Descubrir el placer de cocinar y comer juntos
En este período de emergencia, aún podemos ir de compras al mercado o supermercados, así que tenemos a nuestra disposición toda la comida que queramos. Ya que pasaremos días enteros en casa, tendremos mucho tiempo para ponernos en la cocina, entonces, qué mejor oportunidad para probar las recetas que más nos gustan. Todas las noches hagamos como si estuviéramos esperando invitados: un bonito mantel, un poco de vino y velas en la mesa. La atmósfera íntima nos permitirá hablar y comunicarnos más con nuestro compañero-a o nuestra familia.


Hablar con amigos o familiares.
Pensemos en cómo habría sido una cuarentena en el siglo pasado, antes de Internet, antes de las redes sociales. Ahora con los móviles, tabletas y ordenadores, tenemos mucha suerte. Todos los días que pasamos encerrados en casa, sin ver ni hablar con nadie, nos estamos dando cuenta de lo importante que es tener amigos y estar con ellos. Así que tomemos el teléfono, el móvil o el ordenador y hablemos con nuestros seres queridos.

Jugar
Los juegos de mesa son un remedio muy bueno para pasar el tiempo. Todos son muy entretenidos, desde el ajedrez, las damas o el parchís, hasta los juegos más modernos como el Monopoli o el Cluedo.
Seguro que en nuestras casas tenemos una baraja de cartas o fichas de domino, ideales para dos jugadores.

Ordenar nuestras cosas
Sería una buena idea limpiar la casa, sacar el polvo de una habitación lentamente, pero no exageremos, solo un poquito cada día. Al poner en orden objetos, fotografías o libros, descubriremos muchas cosas olvidadas y también podremos compartirlas con amigos y familiares. Pensemos en lo mucho que nos gusta a nosotros recibir una fotografía antigua a través del móvil.

Escribir cartas
Ya que las oficinas de correos y los estancos siguen abiertos, cuando salgamos de compras no dejemos de comprar sellos y sobres para escribir cartas a amigos. Casi nos hemos olvidado de escribir a mano, deberíamos seguir escribiendo cartas, es bueno para nosotros y para quienes las reciben. De lo contrario, podemos enviar un correo electrónico.

Empezar un diario
Busquemos un cuaderno y un bolígrafo (una pluma estilográfica sería mejor) y comencemos a escribir sobre nuestros días lentos. También podemos escribir en el ordenador, si lo preferimos. Aunque no sea cada día, escribamos al menos una vez por semana. Podrían pasarnos por la cabeza nuevas ideas, o proyectos artísticos o de de trabajo. ¿Quién sabe?

y otras cosas, como:
escuchar música sentados en el sofá,
leer un poema en voz alta,
reanudar el estudio de un idioma u otras cosas dejadas de lado,
hacer trabajos manuales, como tejer o hacer punto de cruz,
hacer jardinería, para a las personas afortunadas que tienen un jardín o una terraza,
relajarse encendiendo una varita de incienso con una suave música de fondo,
ayudar a los vecinos o amigos que no pueden salir
y muchas cosas más que en estos días de espera quizás descubramos.









venerdì 13 marzo 2020

Il tempo di attesa (1) 14 marzo



L'attesa  di Felice Casorati 1918-1919



Oggi, venerdì 14/2/20, è il nono giorno in cui non vado a lavorare e il quarto dopo le indicazioni più restrittive del Governo di restare a casa, a causa della grande diffusione del corona virus in Italia.

Ogni giorno quando mi alzo ho in mente una sola cosa a differenza di prima che ne avevo mille. I primi tempi in cui non potevo andare a scuola, avevo come pensiero fisso i miei studenti ; le giornate mi sono volate via collegandomi continuamente con gli alunni e nel preparare, inviare loro e correggere materiale didattico.

Nel primo fine settimana di tempo sospeso, sono andata a camminare lungo il fiume. Sentivo la necessità di essere in contatto con la natura e vedere altre persone che correvano o camminavano, anche se distanti da me. Ogni tanto incontravo gruppi di giovani chiassosi, le loro risate mi facevano pensare che non avevano paura di niente. Da martedì siamo confinati in casa,  usciamo solo per fare la spesa, quindi mi sono proposta di fare due o tre volte la settimana esercizi fisici in salotto.

Ieri ho dedicato tutta la mattina al mio compagno, è stato bello siamo rimasti a lungo letto.

Fino ad oggi sono state sufficienti le piccole spese fatte al mercato di San Ambrogio, ma questa mattina mancandoci troppe cose, come carta la igienica, i tovaglioli di carta, il latte e il sapone per la lavatrice, è stato necessario andare a fare una grande spesa al supermercato. Dopo aver posteggiato la bicicletta nella rastrelliera di fronte al negozio, ho comprato il giornale e mi sono messa in coda nella lunga fila che si era formata lungo il marciapiede, davanti alla porta. Ci hanno fatto entrare un po’ alla volta. Prima ho pensato che sarei dovuta stare molto tempo ad aspettare, ma in realtà la fila scorreva velocemente. La maggior parte delle persone portavano mascherine e guanti, molti avevano uno sguardo sospettoso, ma forse erano solo smarriti e impauriti.
Dopo pranzo ho pensato a mio figlio e ad altri parenti, amici o conoscenti che sono molto più attivi di me, quelli che fanno fatica a restare a casa giornate intere, forse per questo ho cominciato a scrivere questa specie di decalogo su come noi tutti possiamo trascorrere le nostre giornate rinchiusi in casa.

Ecco alcune cose che si potrebbero fare:


Dormire di più, concediamoci un risveglio lento

Il silenzio della città ci aiuterà a conciliare il sonno, e senza troppi impegni forse riusciremo a dormire meglio, ma perché alzarsi all'alba? Cerchiamo di non aprire subito gli occhi, ma una volta svegli rimaniamo un po’ a letto. So che questo sarà difficile per le persone mattiniere, le così dette allodole e più facile per chi la sera fa le ore piccole, i barbagianni. La mattina si potrebbe fare una ricca colazione con calma, ascoltando musica o parlando con chi sta accanto a noi.


Accendere la radio o la TV

Ascoltiamo i radiogiornali o guardiamo i telegiornali ma non esageriamo, non fanno altro che parlare di emergenza sanitaria, e questo aumenta la nostra ansia ( basterebbe sentirli due volte al giorno). Ascoltiamo programmi culturali. Ci sarebbe un'applicazione da scaricare sul telefonino o sul pc per poter ascoltare tutte le radio del mondo (radio. garden/live). Per gli amanti del cinema, per fortuna alcune emittenti televisive hanno potenziato la loro programmazione. I film, serie TV e cartoni in tutti canali sono tanti. Se, invece, vogliamo usare uno dei servizi di streaming, per esempio Netflix, ma anche altri servizi come Primevideo o Infinity troveremo dei film e delle serie originali per niente male.  Se cerchiamo sul web troveremo qualcosa che fa per noi.


Fare esercizi di ginnastica a casa

Sarebbe utile fare un po’ di esercizi fisici a casa. Prendiamo un tappetino e facciamo semplici esercizi di riscaldamento ( possiamo seguire dal telefonino una lezione virtuale nelle diverse applicazioni sulla ginnastica dolce o posturale che ci sono sul web). Infine possiamo fare addominali e altri esercizi più forti. Se avete dei pesi, potete fare altri esercizi per bicipiti, tricipiti, spalle, schiena e petto. Sul web troveremo anche lezioni di yoga e di rilassamento.


Curiosare nelle nostra libreria e prendere un libro

Di sicuro abbiamo qualche libro dimenticato nella nostra libreria e mai letto. Di solito i libri si accumulano sul comodino o sugli scaffali a prendere polvere, possiamo prenderne uno e cominciare a leggerlo. La stessa cosa per libri illustrati o fumetti. Molto utile sarebbe avere un e - Reading, per poter acquistare dei libri formato e-book a basso prezzo, per esempio su Amazon o su altre librerie on-line. Non dimentichiamo gli audio libri che offre gratis Rai radio 3 su Rai play radio ad alta voce. Possiamo ascoltare decine e decine di romanzi .


Riscoprire il piacere di cucinare e di mangiare insieme

In questo periodo di emergenza, possiamo ancora andare a fare la spesa al mercato o ai supermercati, quindi possiamo comprare tutto il cibo che vogliamo. Visto che passeremo intere giornate a casa avremo tanto tempo per metterci ai fornelli, allora, quale migliore occasione di rispolverare le ricette che p ci piacciono. Ogni sera si potrebbe apparecchiare come se aspettassimo degli ospiti: una bella tovaglia, un po’ di vino e delle candele. L’atmosfera intima ci poterà a parlare e comunicare di più con il nostro compagno-a, coinquilino o famiglia che sia.


Parlare con gli amici o familiari

Pensate come sarebbe stata una quarantena nel secolo scorso, prima di internet, prima dei social. Adesso che i cellulari, tablet e computer non ci mancano siamo veramente fortunati. Ogni giorno che passiamo chiusi in casa, senza vedere o parlare con nessuno, ci rendiamo conto di quanto sia importante stare insieme agli amici. Allora prendiamo il telefono, il cellulare o il computer e parliamo con le persone care.

 

Giocare

I giochi da tavolo sono un rimedio efficace per passare il tempo. Dai classici scacchi o dama, si può passare ai più moderni Monopoly o Cluedo. Le carte o il domino vanno sempre bene anche se siamo in due.


Mettere in ordine le nostre cose

Sarebbe una buona idea pulire la casa, spolverare lentamente, magari ogni giorno una stanza, per non esagerare. Mettendo in ordine oggetti, fotografie o libri scopriremo tante cose dimenticate e inoltre potremo condividerle con amici e parenti. Pensate quanto piacere potrebbe fare, in una giornata di tempo sospeso, ricevere sul cellulare una vecchia fotografia.


Scrivere lettere

Dato che le poste e i tabaccai sono aperti, quando usciamo per fare la spesa possiamo andare a compare francobolli e buste per scrivere lettere agli amici. Abbiamo quasi dimenticato cosa vuole dire scrivere a mano, bisognerebbe riprendere a scrivere lettere, ci fa bene a noi e a chi le riceve. Altrimenti possiamo usare la posta elettronica e inviare una mail.


Cominciare un diario

Tiriamo fuori un vecchio quaderno e una penna ( sarebbe meglio una penna stilografica) e cominciamo a scrivere sulle nostre giornate lente. Possiamo farlo anche al computer se preferiamo. Prendiamoci questo impegno, anche se non è giornaliero. Potrebbero uscire fuori anche nuove idee, progetti artistici o di lavoro. Chissà?


Si potrebbe anche:
ascoltare musica seduti sul divano, 
leggere a voce alta una poesia, 
riprendere lo studio di una lingua o altre discipline lasciate da parte
fare lavori manuali, come la maglia o il punto croce, 
fare giardinaggio, per quelli fortunati che hanno un giardino o terrazzino,
rilassarsi accendendo  un bastoncino di incenso con una soave musica di fondo
aiutare a fare la spesa qualche vicino o amico in difficol 
tante altre cose 
che in questi giorni di attesa continuerò a sperimentare e a scrivere.