domenica 17 gennaio 2021

Scrivere una lettera a mano


Qualche anno fa abbiamo lasciato, il vecchio garage, che avevamo in affitto da molto tempo, a causa della vendita a un prezzo troppo elevato per noi.

Ne abbiamo comprato un altro meno costoso, ma sempre vicino a casa e abbiamo cominciato a traslocare le biciclette, gli scatoloni pieni di libri e tutte le cose che avevamo accumulato via via. In quell’occasione ho messo a posto le innumerevoli lettere che avevo ricevuto negli ultimi decenni. Quelle di mia madre, erano le più numerose, poi c’erano quelle di mio marito prima e dopo le nozze e quelle di amici e parenti.

Avevo recuperato anche quelle che io avevo scritto a mia madre quando sono andata a vivere a più di mille chilometri di distanza da lei, le prime erano della metà degli anni settanta le ultime degli inizi dei novanta. Le avevo ritrovate in un cassetto di un mobile del salotto, quando, dopo la sua morte abbiamo svuotato la vecchia casa di famiglia.

Mentre traslocavamo, mio marito mi ha consegnato le tante lettere che gli avevo scritto, durante e dopo il nostro innamoramento. Le ha tirate fuori da una vecchia valigia di pelle, erano legate a mazzi con dei cordini.

- Tienile tu, ti farà piacere rileggerle, poi quando le vorrò te le chiederò, mi disse.

Raccolsi tutte le lettere in capienti e robuste scatole di scarpe. Le sistemai in ordine cronologico. Invece di lasciarle nello scantinato le portai a casa e le misi in un armadio. Quest’estate ho fatto posto per loro nella mia libreria e ogni tanto ne tiro fuori una e la leggo.

In questi giorni ho avuto tra le mani una lettera di Montse, una mia compagna d’Università e coinquilina dell’appartamento che condividevamo a Barcellona con altre studentesse. Adesso sto cercando il suo attuale indirizzo. Mi piacerebbe tanto farle arrivare una lettera. In casa ho delle buste e dei francobolli, mi manca solo il suo attuale indirizzo, ma credo che lo avrò dalla sorella, la quale ricordavo era farmacista. Ho trovato su Internet l’indirizzo di posta elettronica della sua farmacia e le ho scritto. Speriamo mi risponda.

Circa una volta al mese scrivo una lettera a mia figlia che vive a Madrid. Anche lei mi scrive lunghe lettere. Ogni volta è una festa quando ne ricevo una.

Mi piace anche scrivere ogni tanto alle amiche del mio paese con le quali ho trascorso la mia giovinezza; d’estate quando ritorno al paese, con alcune ci vediamo, ma quasi sempre di corsa, altre non le vedo da anni, forse per questo mi piacerebbe comunicare con loro.

Qualche tempo fa scrissi una lettera ad Anna, una di queste amiche che non vedevo da anni. Dopo molte settimane, quando non ci pensavo più ricevetti la sua risposta, è stata una bella sorpresa. Ho tenuto la lettera per diverse ore in borsa, poi dopo pranzo sono andata in una piazza vicino a casa, seduta su una panchina sotto un albero l’ ho letta e mi sono emozionata.

Appena ho scritto una lettera, la appoggio sulla mia scrivania e sono felice guardandola, ogni volta che alzo gli occhi dal mio libro o dal computer. Il giorno dopo, prima di mezzogiorno, ora in cui passano a ritirare la posta, salgo sulla bicicletta e vado a imbucarla. Sento come se gettassi nell’oceano una bottiglia, con dentro un prezioso messaggio.

- Dovrà superare alcuni ostacoli, ma alla fine arriverà al destinatario, mi dico fiduciosa.

E’ vero, che a volte le lettere impiegano troppo tempo ad arrivare, ma sempre giungono a destinazione. Una delle ultime lettere che scrissi a mia figlia, fece il giorno del mondo, invece di arrivare a Madrid andò in Malesia e dopo tre mesi di giri assurdi arrivò al destinatario.

Oggi quasi nessuno scrive più lettere a mano, ed è un peccato. Molti pensano che sia una perdita di tempo. Siamo quasi tutti talmente abituati a comunicare rapidamente tramite mail o chat da aver quasi completamente perso l’abitudine di scrivere di nostro pugno. Preferiamo l’immediatezza della tecnologia anche quando non ne avremmo bisogno.

Vorrei che non si perdesse la consuetudine di scrive a mano e sto cercando di fare qualcosa in proposito. Ecco quello che vorrei dire a tutti voi per convincervi a scrivere una lettera:

Scrivere a mano su un foglio di carta, magari con una penna stilografica, permette di trasmettere molto più del semplice messaggio che vogliamo comunicare.

Possiamo aggiungere alla nostra lettera piccoli disegni, schizzi e, perché no, anche piccole sbavature d’inchiostro che la renderanno ancora più personale. La nostra calligrafia, anche se non fosse la più bella del mondo, ci distingue e ci rende unici, non dimentichiamolo mai.

Se vogliamo scusarci per un malinteso o altro disguido con una persona cara, possiamo scriverle poche parole per fare capire quale era il nostro stato d’animo in quel momento e per comunicarle la voglia di riallacciare il rapporto di amicizia o di amore che si potrebbe guastare.

Se desideriamo stare vicino ad un vecchio amico che passa un momento difficile, niente più di poche righe scritte per fargli sentire il nostro affetto, anche se siamo lontani.

Nello scrivere una lettera dedicheremo a noi stessi un tempo diverso, un tempo più lento. Ricordate che questo stesso tempo sarà poi regalato interamente a chi la riceve.

Pensiamo poi alle emozioni che ci regala l’attesa della ricezione di una lettera: il controllare ogni mattina quando usciamo o rientriamo a casa la cassetta della posta, aspettare all’uscil’arrivo del postino, aprire con impazienza la busta o tenerla tra le mani per un po' e finalmente sedersi sul divano a leggere quelle righe scritte solo per noi.

Una lettera indirizzata a noi la possiamo conservare e andare a riprendere in mano anche a distanza di anni. Possiamo lasciarla dentro di un libro, magari dimenticarla per poi ritrovarla per caso. La possiamo rileggere mille volte. Possiamo anche mostrarla ad amici o ai nostri cari.

Una vecchia lettera ci fa rivivere il passato e le persone che ci hanno scritto, alcune a volte purtroppo non ci sono più. 

Rileggere le lettere che abbiamo scritto noi ad altri ci ricorda la persona che eravamo in passato, come è successo a me quando ho riletto quelle che a vent' anni avevo scritto a mio marito. Rileggendole mi sono sentita orgogliosa di me stessa per tutto quello che avevo fatto. Mi piaceva quella ragazza piena di energia che se n'era andata di casa così giovane. 

L' immediatezza di ricezione dei messaggi via cellulare, il tempo risparmiato e la  gratuità delle chat e delle mail sono le scuse che abbiamo sempre per rifugiarsi nella tecnologia.

Ma fermiamoci a pensare come con qualche manciata di minuti, qualche euro e un po’ di buona organizzazione, come fare la scorta di francobolli quando andiamo alla posta, potremo dare tutta un’altra forza emotiva a quello che vogliamo dire.

Come vedete sono tanti i motivi per iniziare una nuova buona abitudine:

quella di scrivere una lettera a mano ogni due o tre settimane alle persone a cui teniamo e vogliamo bene, se lo meritano. Ma anche noi meritiamo di ricevere una lettera ogni tanto.











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