La
ragazza
non sospetta che nel mondo stiano accadendo degli eventi che
cambieranno il corso della storia, come la Primavera di Praga o il
movimento di protesta del Sessantotto. Non legge quasi mai i giornali che
il padre continua a comprare ogni giorno, nonostante la censura
vigente. Quel giorno ne sfoglia uno, un po' strappato e senza le
prime pagine. La colpisce un
articolo di
cronaca locale
che comincia così:
Il
corpo senza vita di un bambino di sette anni è stato trovato ieri in
un boschetto da un contadino del luogo. Solo l’autopsia potrà
accertare le cause della morte, ma il medico legale ha già
riscontrato segni di violenza e di soffocamento sul corpo della
giovane vittima. La polizia sta cercando il responsabile di tale
atrocità.
La
ragazza, ancora un po' stordita, sente la voce della madre:
-
Nina, dove sei? Rientra subito in cucina
bisogna apparecchiare.
La
ragazza obbedisce, attraversa il corridoio
e la sala da pranzo, quella dove mai
nessuno ha mangiato, entra nel bagnetto, con
un lavandino e una doccia e si lava le mani.
La
vecchia casa dove è nata è piuttosto grande. Al piano superiore,
dove ci sono le camere da letto, non le è permesso di andare, perché
la madre vuole che tutto rimanga in ordine e ben pulito. La famiglia
trascorre le lunghe serate invernali nella grande cucina intorno alla
stufa a legna; d'estate
dopo cena, le donne portano le sedie impagliate fuori per prendere
il fresco e parlare con le vicine.
A
cena la ragazza spesso sta zitta e ascolta gli adulti mentre parlano,
quasi sempre per lamentarsi, talvolta della semina che si deve
posticipare per la pioggia incessante, altre volte dei pochi soldi
che hanno a disposizione. Il padre è quello più ottimista e
allegro, ma quando parla di politica diventa cupo per il suo
malcontento verso la dittatura di Franco.
La
stanzino dove c'è il gabinetto è ampio,
le pareti e la porta sono dipinte di verde. Ci si accede dal cortile.
L'entrata è adibita a lavatoio, con un tinozzo lava panni, alcuni
scaffali pieni di bottiglie, stracci,
saponette e spazzole, e in angolo sono sistemate le scope e gli
spazzoloni; poi si sbuca in un piccolo
disimpegno, dove c'è una sedia impagliata
su cui la ragazza spesso si siede a
leggere, prima fumetti e racconti illustrati, adesso romanzi. Ai due
lati della sedia ci sono pile di giornali ammucchiati che la
madre conserva per portarli alla pescivendola.
Alcune
volte, prima di cena, quando la madre esce a comprare del pesce
fresco, la ragazza si intrufola nella camera da letto del nonno, il
quale le ha dato il permesso di guardare nei
cassetti. Il cassettone è di legno massello, lo
comprarono i genitori del nonno per le nozze del figlio. Alla ragazza
piace aprire il primo cassetto, dove
c'è un librino che apparteneva alla
nonna, morta tanti anni prima e un mucchio di testamenti. La ragazza
seduta sul letto legge, un
po' alla volta, i documenti notarili. Subito
si rende conto che alle figlie femmine viene lasciata in
eredità solo una piccola somma di denaro, invece ai maschi vengono
cedute le proprietà terriere. Il
primogenito eredita sempre la fetta più
grande.
La
sua è una famiglia contadina da molte generazioni: i campi del
nonno sono a poca distanza dal paese e tutti collaborano nella
raccolta degli ortaggi, anche la madre, seppur malvolentieri. Alla
madre sarebbe piaciuto fuggire da quel paesino e andare a vivere in
città, ma a quei tempi le donne dovevano obbedire ai
genitori, quindi dopo essersi sposata le toccò rimanere nella casa
dei suoi antenati.
Molte
sere, dopo aver sparecchiato, mentre la madre lava i piatti e la
sorella maggiore li asciuga, prima entrambe ridendo e scherzando, ma
dopo poco discutendo e litigando, il fratello piccolo gioca
da solo in un angolino e gli
uomini si preparano per andare al Circolino
a giocare a carte l'uno e a scacchi l'altro, lei
va a sedersi nello stanzino verde.
Una
sera la
ragazza si scopre
innamorata, pensa al ragazzino che l'ha colpita il giorno prima; è
molto attratta da quell'esile ragazzo bruno che ha visto per prima
volta in chiesa: Dopo
poco viene a sapere dalle sue
amiche che lui
si è trasferito da poco in paese, con i suoi genitori, i nuovi
maestri elementari.
Sente
che l'impagliatura della sedia, dove appoggiano le sue cosce, le da
calore, mentre l'aria notturna, ancora
fresca, le provoca dei
brividi.
Quelle
sensazioni contrastanti stimolano in lei pensieri
sulla
sua vita presente e futura:
-
Caldo e freddo, felicità e dolore, allegria e tristezza.
Prima
di rientrare in cucina, si ferma nel cortile e guardando le
stelle si domanda:
-
Perché mi attirano tanto gli sconosciuti?
E perché, quando li frequento, scappo
e non ne voglio più sapere?
La
ragazza, dopo aver letto l'articolo del
povero bambino trovato nel bosco, ogni volta che entra nello stanzino
verde cerca sui giornali ulteriori notizie sull'accaduto;
un giorno i suoi occhi cadono sugli annunci
necrologi e diventa triste leggendo il
nome di quelle donne e uomini defunti.
Piange,
non tanto per la morte di quelle persone sconosciute, bensì per
morte del nonno che prima o poi inesorabilmente
arriverà. Mentre le lacrime scendono dal suo viso, si chiede
insistentemente:
-
Perché tutti dobbiamo morire?
Una
domenica mattina, il ragazzo bruno, elegantemente vestito, si
ferma a parlare con lei e con le sue
amiche. In piazza di fronte alla chiesa, non lontano dal gruppetto di
ragazzi, il prete e i due maestri parlano a lungo, il
maestro si accende la pipa mentre racconta quanto segue al prete:
-
Ieri un nostro scolaro ci ha fatto sapere che
mentre attraversava il boschetto, per recarsi a scuola, ha trovato il
quaderno del bambino assassinato. Siamo andati subito dai
carabinieri.
La
maestra aggiunge:
-
Nelle ultime pagine del quaderno, c'era un
tema svolto a casa, in cui descriveva le gentilezze, carezze e altre
dimostrazioni di affetto verso di lui da
parte del fattore della tenuta agricola del padre.
Dopo
qualche giorno si verrà a sapere che il
bambino è stato ammazzato dall'uomo di fiducia della fattoria, dopo
aver abusato di lui.
Tutto
il paese ne parla. La ragazza non sa se ha afferrato bene il
significato della parola che tutti pronunciano, stupro. Poi
pensa alle raccomandazioni della madre, ogni volta che alla radio o
in televisione parlano di abusi sessuali:
- Non
dare mai confidenza a gli uomini, perché alcuni di loro, a volte
gentili e affettuosi, possono rovinarti la vita.
-
Spero che ce ne siano poche di queste
persone, si augura fortemente.
Di
nuovo la voce della madre risuona nell'oscuro
cortile.
-
Nina, dove sei nascosta, torna in cucina.
La
ragazza spegne la luce e ritorna nella calda cucina. Mentre apre la
porta sorride pensando al nomignolo che sua sorella le diede il
giorno in cui si era nascosta a leggere fumetti in fondo al giardino.
-
Tu sei come la bruma (1) appari e sparisce quando meno te lo aspetti.
(1) nebbia, specialmente quella che si forma improvvisamente sopra il mare
Nessun commento:
Posta un commento