L'altro
pomeriggio sono andata a camminare con due amiche,
lungo il sentiero che segue la riva destra
dell'Arno, fino al Girone.
Mentre
aspettavo il loro arrivo, nel
punto in cui di solito ci ritroviamo, dove la città finisce, mi sono
seduta a osservare il fiume, che era in piena. Mentre guardavo le
acque che scorrevano, mi sono venute in mente tante cose: la casa
vicino al lago dove ho vissuto con lui molti anni prima, poi
nostro figlio da bambino, con una canna da pesca. Chi sa perché,
il ricordo del quaderno rosso è spuntato all'improvviso, mentre le
mie amiche stavo arrivando.
La
sera ho ripensato a tutto ciò che mi era frullato in testa vicino al fiume, per non dimenticare ho scritto un racconto:
Acque
Appena
Maria finisce di leggere la lettera che le ha lasciato il marito sul
tavolo di cucina, le torna in mente una scena di tanti anni prima.
Si
vede seduta nel primo banco dell'aula di
quarta Liceo, insieme ad altre quattordici
ragazze. Il professore di filosofia non è ancora arrivato come il
suo solito, dato che insegna anche in un altro Istituto un po'
distante, è sempre in ritardo.
-
Cosa vorreste fare voi, dopo il diploma? Domanda alle compagne di
classe una delle ragazze.
-
Ho un'idea: ognuno di noi potrebbe scriverlo su questo piccolo
quaderno rosso, poi tra molti anni, rileggendolo, scopriremo se i
nostri desideri si sono avverati o meno. Propone la sua compagna di
banco.
Maria
non ricorda che fine aveva fatto il quaderno rosso, ma sa per certo
quello che lei aveva scritto:
Vorrei
andare a vivere in città, laurearmi, trovare un lavoro nel campo
dell'insegnamento e riuscire a essere indipendente; vorrei anche innamorarmi di un uomo di animo
buono.
Per
un attimo la sua vita le scorre velocemente e si ferma al giorno in
cui conobbe, Vittorio, suo marito, nella
terrazza di un caffè a Lisbona.
-
Cosa mi piacque di quel ragazzo timido? Si domanda, mentre rilegge
la lettera di Vittorio:
Cara
Maria:
Ti
scrivo dal giardino, mentre tu in cucina
stai preparando i panini per i nostri zaini. Da dove ti viene tutta
questa energia?Mi chiedo sempre. Non ti lamenti mai, hai sempre le
parole giuste per ognuno, anche se a volte sembri insicura, sei una
donna coraggiosa . E io ti amo per tutto questo.
Tra
poco andrò con nostro figlio al lago. Ho già studiato il percorso
da fare. Passerò dal sentiero del bosco perché quella riva è più
pescosa, ma quegli alberi mi creano inquietudine.
Vorrei
dirti che ogni tanto mi prende l'ansia, soprattutto quando mi
disoriento, ho voluto sempre nascondertelo, anzi ti ho fatto credere di essere sicuro su tutto, ma sento
che è arrivato il momento di essere sincero.
Se
perdo la strada ti chiamerò.
Vittorio
L'uomo,
dopo quasi un'ora di cammino, è riuscito ad arrivare al lago, è
soddisfatto e sorride. Prima, padre e figlio preparano gli attrezzi
per la pesca e poi mangiano i panini seduti vicino alla riva; nel
pomeriggio pescano, parlano poco, ma il tempo fluisce per entrambi
placidamente. A un certo punto, come svegliandosi da un bel sogno,
Vittorio si rende conto che il sole sta calando.
-
Andiamo si è fatto tardi, metti via la canna e prendi il secchio,
dice al bambino.
Padre
e figlio si allontanano dal lago. Arrivati al bosco, l'uomo prende
un sentiero sbagliato, dopo pochi metri si sente smarrito e torna
indietro. Il figlio non si accorge di niente perché è concentrato a
portare il secchio con i due pesci che ha pescato.
Maria
sente il cellulare squillare. E' il marito, ma la voce va e viene.
-
Non trovo la scorciatoia del bosco, dice Vittorio.
L'uomo
guarda il telefono e prega affinché ritorni subito la connessione,
per fortuna dopo pochi minuti il cellulare segnala l'arrivo di un
messaggio dalla moglie:
Prendi
il sentiero di monte Senario, si riconosce
dal traliccio in alto, oltrepassato il boschetto vedrai subito un
capanno da dove parte la strada maestra.
L'uomo
dopo aver letto il messaggio si sente sollevato e dice al figlio:
-
Andiamo, prima che diventi buio dobbiamo essere a casa.
Arrivati
al capanno scoprono la prima stella nel cielo. L'uomo spiega al
bambino che quel corpo luminoso non è una stella bensì il pianeta
Venere. Poi aggiunge:
-
Sono molto fiero di te. Sono contento che tu sia venuto a pescare con
me. Sei stato molto bravo.
A
poche centinaia di metri di distanza si illuminano le finestre del
secondo piano della loro casa. Maria va a porre la lettera del marito
dentro una scatolina di legno nella cassettiera, dove conserva le sue
cose.
Piega
con cura quel foglio di carta e sorride pensando che la vita che
aveva desiderato da adolescente, mentre il professore di filosofia
saliva con affanno le scale, è proprio la sua.
Nessun commento:
Posta un commento