giovedì 16 maggio 2019

Acque














L'altro pomeriggio sono andata a camminare con due amiche, lungo il sentiero che segue la riva destra dell'Arno, fino al Girone.
Mentre aspettavo il loro arrivo, nel punto in cui di solito ci ritroviamo, dove la città finisce, mi sono seduta a osservare il fiume, che era in piena. Mentre guardavo le acque che scorrevano, mi sono venute in mente tante cose: la casa vicino al lago dove ho vissuto con lui molti anni prima, poi nostro figlio da bambino, con una canna da pesca. Chi sa perché, il ricordo del quaderno rosso è spuntato all'improvviso, mentre le mie amiche stavo arrivando.
La sera ho ripensato a tutto ciò che  mi era frullato in  testa vicino al fiume, per non dimenticare ho scritto un  racconto:

Acque
Appena Maria finisce di leggere la lettera che le ha lasciato il marito sul tavolo di cucina, le torna in mente una scena di tanti anni prima.
Si vede seduta nel primo banco dell'aula di quarta Liceo, insieme ad altre quattordici ragazze. Il professore di filosofia non è ancora arrivato come il suo solito, dato che insegna anche in un altro Istituto un po' distante, è sempre in ritardo.
- Cosa vorreste fare voi, dopo il diploma? Domanda alle compagne di classe una delle ragazze.
- Ho un'idea: ognuno di noi potrebbe scriverlo su questo piccolo quaderno rosso, poi tra molti anni, rileggendolo, scopriremo se i nostri desideri si sono avverati o meno. Propone la sua compagna di banco.
Maria non ricorda che fine aveva fatto il quaderno rosso, ma sa per certo quello che lei aveva scritto:
Vorrei andare a vivere in città, laurearmi, trovare un lavoro nel campo dell'insegnamento e riuscire a essere indipendente; vorrei anche innamorarmi di un uomo di animo buono.
Per un attimo la sua vita le scorre velocemente e si ferma al giorno in cui conobbe, Vittorio, suo marito, nella terrazza di un caffè a Lisbona.
- Cosa mi piacque di quel ragazzo timido? Si domanda, mentre rilegge la lettera di Vittorio:
Cara Maria:
Ti scrivo dal giardino, mentre tu in cucina stai preparando i panini per i nostri zaini. Da dove ti viene tutta questa energia?Mi chiedo sempre. Non ti lamenti mai, hai sempre le parole giuste per ognuno, anche se a volte sembri insicura, sei una donna coraggiosa . E io ti amo per tutto questo.
Tra poco andrò con nostro figlio al lago. Ho già studiato il percorso da fare. Passerò dal sentiero del bosco perché quella riva è più pescosa, ma quegli alberi mi creano inquietudine.
Vorrei dirti che ogni tanto mi prende l'ansia, soprattutto quando mi disoriento, ho voluto sempre  nascondertelo, anzi ti ho fatto credere di essere sicuro su tutto, ma sento che è arrivato il momento di essere sincero.
Se perdo la strada ti chiamerò.
Vittorio
L'uomo, dopo quasi un'ora di cammino, è riuscito ad arrivare al lago, è soddisfatto e sorride. Prima, padre e figlio preparano gli attrezzi per la pesca e poi mangiano i panini seduti vicino alla riva; nel pomeriggio pescano, parlano poco, ma il tempo fluisce per entrambi placidamente. A un certo punto, come svegliandosi da un bel sogno, Vittorio si rende conto che il sole sta calando.
- Andiamo si è fatto tardi, metti via la canna e prendi il secchio, dice al bambino.
Padre e figlio si allontanano dal lago. Arrivati al bosco, l'uomo prende un sentiero sbagliato, dopo pochi metri si sente smarrito e torna indietro. Il figlio non si accorge di niente perché è concentrato a portare il secchio con i due pesci che ha pescato.
Maria sente il cellulare squillare. E' il marito, ma la voce va e viene.
- Non trovo la scorciatoia del bosco, dice Vittorio.
L'uomo guarda il telefono e prega affinché ritorni subito la connessione, per fortuna dopo pochi minuti il cellulare segnala l'arrivo di un messaggio dalla moglie:
Prendi il sentiero di monte Senario, si riconosce dal traliccio in alto, oltrepassato il boschetto vedrai subito un capanno da dove parte la strada maestra.
L'uomo dopo aver letto il messaggio si sente sollevato e dice al figlio:
- Andiamo, prima che diventi buio dobbiamo essere a casa.
Arrivati al capanno scoprono la prima stella nel cielo. L'uomo spiega al bambino che quel corpo luminoso non è una stella bensì il pianeta Venere. Poi aggiunge:
- Sono molto fiero di te. Sono contento che tu sia venuto a pescare con me. Sei stato molto bravo.
A poche centinaia di metri di distanza si illuminano le finestre del secondo piano della loro casa. Maria va a porre la lettera del marito dentro una scatolina di legno nella cassettiera, dove conserva le sue cose.
Piega con cura quel foglio di carta e sorride pensando che la vita che aveva desiderato da adolescente, mentre il professore di filosofia saliva con affanno le scale, è proprio la sua.








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