sabato 5 marzo 2022

Uno sprazzo di felicità

 


Ho deciso di andare a trovare Monica, una amica che da diverse settimane non vuole più alzarsi dal letto. Non è malata, ma è stanca, mi dice al telefono ogni volta che la chiamo. Ha preso a suo servizio una ragazza dell'Est, la quale le fa la spesa, cucina, pulisce l'appartamento e si occupa delle bollette e di ogni incombenza. L'aria della stanza di Monica è sempre limpida e profumata.

Monica mi dice che ha deciso di fare questa vita da quando è rimasta da sola. Dal letto può vedere la folta vegetazione attraverso la porta finestra che si affaccia sul giardino. Ascolta ogni mattina il canto degli uccellini. Le piace leggere ed essere servita dalla ragazza dell'Est; alle nove arriva con una teiera fumante e delle fette biscottate con marmellata di more, dopo, all'una in punto, le porta un vassoio con un piatto di pasta o riso e un contorno di verdure, spesso fanno insieme merenda prendendo una tazza di tè o camomilla e un paio di biscottini. La cena è molto frugale, perché Monica vuole dedicare tutta la serata ad ascoltare la radio. Prima di coricarsi, la ragazza le porta una tisana e la borsa d'acqua calda.

Monica mi riceve con allegria, anche se è un po' raffreddata, non vuole chiudere del tutto la finestra, nonostante la fredda giornata, preferisce avvolgersi al collo una sciarpa e mettersi uno scialle di lana sulle spalle.

Mi dice, quasi rimproverandomi, che la prima cosa che dovrei fare sarebbe trovarmi un compagno di vita. Io penso che la mia amica ha perso la ragione e le rispondo:

- Ma cosa dici Monica, io sono sposata da tanti anni.

Ma lei non ne vuole sapere e mi ripete che una donna giovane senza amore non può essere felice. Mi da tanti consigli, come se fossi sua figlia, vuole che cerchi l’amore, che mi trovi un uomo a tutti costi.

- Io non sono giovane, cosa stai dicendo Monica?

Lei continua a non ascoltarmi, io smarrita mi guardo intorno.

Poi come se fossi fuggita da quella stanza, mi vedo dal di fuori, seduta accanto a Monica; lei dimostra la sua età, ma io invece sono rimasta giovane, ho si e no una trentina d'anni.

Non può essere, entrambe abbiamo la stessa età, siamo crescite nello stesso quartiere e andate insieme a scuola.

C'è qualcosa che non mi torna. Lei è stata sempre saggia, forse sono io quella che si sbaglia? Cosa è successo? Perché sono da sola, senza amore, come dice Monica? Perché non ho sposato Lui? Sono io o sono un'altra persona? Mi trovo in una vita del passato, parallela a quella che credevo fosse la mia? Comincio ad agitarmi, non capisco più niente.

Apro gli occhi e vedo il soffitto della mia stanza, sono sdraiata sul letto matrimoniale, quello di sempre; accanto a me Lui dorme placidamente. Dopo pochi minuti suona la sveglia e con una voce ancora assonnata mi dice:

- Mi alzo prima io e ti preparo la colazione, ho fissato alle nove con i miei amici per andare in bici.

Rimango a letto pensando al sogno. Poi, comincio ad apprezzare due cose della mia vita che davo per scontate e sento arrivare uno sprazzo di felicità:

- Il mio corpo sta bene, mi segue dappertutto, senza mai lamentarsi e c’è sempre Lui vicino a me, mi dico ad alta voce.

Mi alzo, Lui sta uscendo di casa vestito da ciclista, mi saluta. Vedo la tavola apparecchiata e mi siedo. Verso le dieci e mezza faccio una doccia calda e poi con l'accappatoio ancora addosso mi infilo di nuovo sotto le coperte. Prima ripenso alle piccole cose che ho fatto: la colazione lenta, la lettura del giornale del giorno prima, la pulizia del bagno, il sugo per il pranzo; poi sento la necessità di prendere carta e penna.

Guardo verso la finestra aperta e sento le campane della vicina chiesa che annunciano la messa delle undici, allora ripenso a Monica e alla lettera che le voglio scrivere.







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