Tutti abbiamo degli
amici lontani. Alcuni di essi li abbiamo persi di vista, altri invece
rimangono legati a noi anni e anni. Ci sono dei periodi in cui ci
scriviamo lunghe lettere, altri invece in cui solo ci facciamo gli
auguri per le feste.
Maria era una amica di
vecchia data di Frida. Circa venti anni prima, appena si diffuse
l'uso della posta elettronica, le due amiche, che abitavano a mille chilometri di distanza, cominciarono a sentirsi più spesso e
da quel momento non smisero di scriversi, di solito si consigliavano
libri e si raccontavano le loro peripezie familiari. Entrambe si
erano sposate abbastanza giovani, Maria con un argentino ma era
rimasta ad abitare a Barcelona, Frida con un italiano e si era
trasferita a Firenze. Le due amiche avevano avuto dei figli. In
tutti quegli anni si erano viste appena tre o quattro volte.
La mattina del 31 di
dicembre Frida ricevette un messaggio di Maria, la quale le augurava
un buon anno. Lei ricambiò gli auguri e le raccontò che la mattina
dopo sarebbe andata in montagna con suo marito e altri quattro amici.
- Ti ricordi che quaranta
anni fa abbiamo cominciato l'anno insieme sulle Alpi? Aggiunse Maria.
- Che memoria, allora
era il '78 e avevamo appena vent'anni! Ma quanti eravamo quella
volta sulle Dolomiti? domandò Frida.
- Eravamo in sei, voi
due, io ed Amelia, quella amica che era da poco arrivata dal Cile, ti
viene in mente? E poi i mitici Bruno e Walter, precisò Maria.
- La casa dove abbiamo
dormito, vicino Bolzano, era del padre di Walter, no? Ci siamo rimasti
un paio di giorni e poi siamo rientrati a Firenze in treno. Hai
notizie di loro?
- Non ne ho saputo più
niente, disse Maria.
- Sarebbe bello
rivederli. Credo che Bruno, dopo la laurea, si sia trasferito in Sardegna. Walter forse ancora abita a Bolzano. Domani cercherò di rintracciarli.
Il giorno dopo Frida
partì col marito e gli altri amici verso la montagna sotto una pioggia
torrenziale. Lei era seduta sul sedile posteriore della macchina e
vedendo le pareti rocciose della valle dell'Adige le venne di nuovo
in mente quel lontano capodanno a Bolzano.
Cercò i due amici
inseparabili sui social network, ne trovò solo uno. Bruno rispose
subito al suo messaggio, poi Frida le raccontò la sua conversazione
con Maria. Bruno le disse che anche lui in quei giorni aveva pensato
all'amica catalana, perché qualche settimana dopo doveva recarsi a
Barcellona per lavoro. Dopo averle chiesto la mail di Maria, le
confermò che Walter abitava ancora a Bolzano e in seguito le diede i
suoi dati.
Frida mandò un
messaggio a Walter, ma lui non rispose.
- Peccato, sarebbe stato
bello rivedersi.
Arrivarono in montagna e
si sistemarono in un maso a pochi chilometri di Nuova Ponente. Più
tardi andarono a cena al ristorante dell'antico albergo Stern, posto
nella piazza principale del paese.
Per tutta la serata
Frida, sentendo il cameriere parlare con cadenza tedesca, pensò
all'amico altoatesino. Appena arrivarono a casa controllò di nuovo
il telefonino, che aveva lasciato in carica, e si rese conto
che aveva fatto un numero sbagliato. Allora corresse il numero e
rimandò di nuovo il messaggio a Walter, ma questa volta oltre che a
dargli un appuntamento lo invitò a cena.
L'indomani si svegliarono sul tardi, nonostante la luce del sole che filtrava
dalla finestra, a causa del gran silenzio che regnava fra quelle montagne innevate.
Andarono a camminare
lungo un sentiero battuto. La neve era soffice e il sole accarezzava
i loro volti. Si fermarono in un maso che aveva tre tavoli esposti al sole. Una coppia paffutella gestiva la locanda che offriva un
menu a base di patate, crauti, uova al tegamino, spèck, canederli e
minestra d'orzo. Frida e i suoi amici erano felici di poter mangiare
al sole e circondati dalla neve, mentre prendevano il caffè guardò di
nuovo il cellulare e vide che c'era un messaggio di Walter. Subito
lo lesse a voce alta al gruppo di amici:
- Se le cose stanno come
stanno, noi già prima del tramonto verremo volentieri da voi.
Tutti furono contenti di
avere ospiti a cena e decisero di rientrare prima dalla gita, per
rinfrescarsi e cambiarsi i vestiti. Dopo le quattro arrivarono al
maso dove alloggiavano, il sole cominciava a tramontare. In casa
non c'era luce elettrica per un guasto all'impianto.
- Compreremo delle
candele, disse Frida.
- Sembra fatto a posta,
adesso che abbiamo ospiti! Come faremo a cucinare, sia il forno che
le piastre dei fornelli sono elettrici? Disse il più pessimista del
gruppo.
- Speriamo ritorni presto
la luce, il padrone mi ha detto per telefono che sarà
questione di una mezz'ora, disse l'amica che si era occupata di
affittare l'appartamento.
Dopo poco andarono via di
casa più sollevati perché era appena ritornata la corrente. Fuori era
già buio, ma lo splendore della luna, che cominciava ad
alzarsi da dietro le montagne, illuminava la neve.
Si fecero trovare al bar
dell'hotel Stern alle cinque in punto del pomeriggio. Walter e sua
moglie erano arrivati in anticipo e dato che c'era poca gente nel
locale fu facile per loro riconoscerci, nonostante fossero trascorsi
tanti anni, aiutò anche il fatto che i loro corpi erano ancora
snelli.
Frida e il marito presero
un caffè con Walter e sua moglie, il resto del gruppo andò a fare
la spesa, poi si riunirono formando una bizzarra comitiva. Il tempo passò svelto mentre parlavano dei vecchi tempi e
facevano conoscenza.
Verso le sette e mezza
apparecchiarono. Dal tavolo un po' instabile, tipico delle case in affitto, uscirono risate, aneddoti, pezzi di vite e storie di
lunghi viaggi. Alle undici Walter
e sua moglie tirarono fuori una bottiglia di spumante e dopo aver brindato se ne andarono.
L'indomani Frida e Walter
cominciarono a scambiarsi brevi messaggi, ma dopo qualche giorno i
testi delle loro mail diventarono sempre più lunghi. I due amici presto
si resero conto che, in tutti quegli anni,
entrambi avevano scoperto il piacere della scrittura.
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