Proprio
quel giorno non ci volevano le stelline. Erano alcune notti che
Flavia dormiva male, si sentiva stanca, ma era riuscita a trascinarsi
all'ambulatorio per farsi delle analisi del sangue, quelle di
routine.
Ogni
anno durante le ferie estive donava sangue, poi si sentiva bene,
pensando che aveva aiutato qualcuno; dopo qualche giorno non si
facevano aspettare i risultati delle analisi emolitiche che il centro
donazioni aveva eseguito.
Ogni
volta nell'aprire la busta, che le arrivava per posta, era un po'
intimorita di trovare qualcosa che non andava, ma quel giorno caldo
di fine agosto era troppo distratta, pensando alla sua amica Angela,
che non si rese conto che c'era una stellina.
Dopo
guardò meglio quell'elenco di dati e vide che il suo colesterolo nel
sangue era aumentato.
-
A cosa sarà dovuto? Forse mangio troppi formaggi e uova? Si domandò
impensierita.
Ma
non si preoccupò più di tanto, pensò che la sua nutrizione forse
non era del tutto corretta: la carne era da anni che non la toccava,
anche il pesce poco perché non piaceva a suo marito, i legumi con
parsimonia perché le facevano venire la pancia gonfia, praticamente
cucinava solo verdure, riso, patate e pasta integrale.
-
Dovrei rilassarmi e introdurre nella mia dieta un po' di tutto, si
disse a voce alta come rimproverandosi.
Portò le analisi alla dottoressa la quale le disse che ne doveva fare
altre per rilevare le vitamine, ormoni e altre sostanze che nella
menopausa o post menopausa scarseggiavano.
Quando
le arrivò di nuovo la busta la aprì con ottimismo, invece vide
subito le stelline nella vitamina B, D e negli ormoni
tiroidei, poi girò la pagina e ne vide altre nella parte dedicata
alle urine.
Questa
volta dopo lo spavento inziale cercò di convincersi che stava invecchiando bene e che doveva accettare che da quel momento in
poi non sempre sarebbe andato tutto nel verso giusto. Le venne in
mente un'altra volta Angela la quale era ancora ricoverata
all'ospedale di Bologna.
Erano
diventate amiche molti anni prima quando entrambe avevano i bambini
piccoli. Si erano aiutate nei momenti più difficili, ma da quando
l'amica si era trasferita in un altro quartiere riuscivano a vedersi
molto meno.
Si
ricordava di una loro conversazione a proposito di prevenzione:
-
Meglio alcune stelline oggi che l'ospedale domani, diceva Angela a
Flavia.
-
Forse hai ragione, ma a volte preferisco non sapere niente e vivere
felice piuttosto che fasciarmi la testa. Ti ricordi quando a
cinquanta tre anni mi sono venute delle mestruazioni anomale e mi
hanno diagnosticato un ispessimento della parete dell'utero? Ma poi
attraverso una colposcopia hanno visto che non era niente. Non voglio
soffrire in anticipo, rispose Flavia.
Angela,
nonostante avesse eseguito le indagini mediche di routine per la
prevenzione oncologica, non poteva sospettare che da li a poco,
avrebbe contratto una brutta malattia. Solo dopo sei mesi di
cure chemioterapiche e un'operazione all'intestino i dottori avevano
capito che il tumore era piuttosto aggressivo.
Flavia
era molto dispiaciuta della sorte dell'amica. Ogni giorno pensava a
lei e avrebbe voluto tanto che guarisse e tornasse a casa presto, ma
soprattutto era la notte che si metteva nei suoi panni e soffriva.
A
metà novembre Flavia e il marito avevano fissato con degli amici
catalani di trascorrere un fine settimana a Vicenza. Partirono da
Firenze venerdì alle due e mezza, appena lei uscì dal lavoro. Flavia era
contenta ma non del tutto rilassata, perché era preoccupata per
Angela e anche un po' per i risultati delle propie analisi, non tanto
per l'infezione all'urina quanto per l'alto valore del ormone
tiroideo.
Rivedere
e poter chiacchierare con la sua amica Monica fu una toccasana per
Flavia. Mentre un dei due mariti guidava e l'altro cercava l'autostrada giusta, le due amiche sedute dietro si confidarono,
parlando fitto fitto.
-
Non preoccuparti per le stelline delle tue analisi, con la menopausa è normale,
anch'io soffro di ipotiroidismo. Prendi un cucchiaino di magnesio
supremo ogni sera, vedrai che ti rilasserà - cominciò dicendo
Monica e poi aggiunse - sicuro che la tua amica supererà questa
delicata operazione, anche una nostra conoscente ha subito la stessa operazione e
per adesso procede tutto bene.
-
Grazie Monica, mi conforti con i tuoi consigli.
L'amica
catalana era un po' ingrassata e disse a Flavia che ultimamente non
riusciva ad accettare quella nuova figura che vedeva quando si
specchiava.
-
Hai un viso esotico e una pelle liscia che molte donne ti invidiano.
Dobbiamo accettare che il tempo ci cambia, ma che rimane una
bellezza diversa, perché questa non si perde mai totalmente. Io
cerco di vedermi come una sessantenne carina, forse sono vanitosa, ma
mi piaccio più adesso che quando ero ventenne; anche tu ogni volta
che ti guardi allo specchio devi sentirti bella, come tra l'altro ti
vedono tutti.
Intervenne
Victor nella conversazione delle due donne:
-
Anche io mi sento carino, guardate
come mi sta bene il golf che ho rinnovato oggi, diceva Victor
ridendo.
Mentre
le due amiche discorrevano il marito di Flavia si rese conte che
si erano persi. Erano vicino a Rovigo. Il loro navigatore satellitare
non era aggiornato per questo non riconosceva le strade nuove.
Fecero diversi giri intorno a Villamarzana per cercare l'imbocco di
una superstrada, che li avrebbe portati all'autostrada A31, quella
verso Vicenza.
All'inizio
scherzavano di quello smarrimento, poi vedendo un'altra volta gli
stessi cartelli cominciarono a preoccuparsi.
Erano
le otto e mezza e continuavano a girare a vuoto senza riuscire a trovare la
strada giusta. Il cellulare del marito si era scaricato totalmente,
quindi Flavia prese il suo e impostò di nuovo la ricerca del
percorso, ma senza rendersi conto cambiò destinazione e una voce
stridente gli fece prendere una strada di campagna.
A
quel punto erano le nove passate, si fermarono di fronte a un
casolare nella località Pincara.
Flavia
si sentiva un po' responsabile di essere andati a finire in quel
posto sperduto, parlando, parlando con l'amica si era disinteressata
della strada, per questo passò davanti e Victor, si spostò nel
sedile di dietro.
Ero
buio, buio e la nebbia cominciava a diventare più fitta.
-
Mi sa che dovremo chiamare l'albergo di Vicenza e avvisare che
arriveremo più tardi, disse Flavia al marito.
-
Ma cosa dici? Calma. Bisogna trovare un cartello che indichi la
autostrada A31, disse lui leggermente innervosito.
Monica
si era addormentata e Victor silenzioso faceva finta di dormire per
non intervenire nei batti e becco della coppia. Quando la tensione
tra marito e moglie era cominciata a farsi sentire,
lui vide un cartello che indicava la nuova autostrada e prese con
sollievo la direzione giusta.
Sembrava
una scena di un film di fantascienza, le corsie erano vuote, la loro
macchina correva da sola nella notte. Arrivarono a Vicenza alle
22.15.
La gentile ragazza della reception disse loro che la
cucina dell'hotel ormai era chiusa e che dovevano sbrigarsi se
volevano cenare, dato che quella delle trattorie vicine chiudeva da li a poco. Fecero in fretta nel lasciare le valige nelle camere e
andarono subito in un ristorantino di fronte all'albergo.
Fu una cena speciale, tra i primi a base di pasta e
polenta e i secondi di baccalà, parlarono della loro avventura per
le strade buie della Pianura Padana e ricordarono aneddoti su litigi
e discussione tra mariti e mogli quando le cose non andavano per il
verso giusto.
- Adesso quei due litigheranno di brutto, pensavo
in macchina mentre ero seduto dietro, invece siete stati bravi, non
vi siete dette cose da cui pentirsi dopo, disse Victor.
A mezzanotte brindarono con una coppa di prosecco i sessanta
anni di Monica; alla fine della cena il padrone si avvicinò al loro
tavolo e parlarono con lui delle autonomie catalana e veneta, temi
di attualità in quelle ultime settimane.
- È stato bello scoprire insieme a Monica e Victor la città e i bellissimi edifici palladiani, bisogna coltivare l'amicizia, perché non solo ci divertiamo insieme, ma anche ci aiutiamo, pensò Flavia, quando la domenica sera lasciarono i loro amici
all'aeroporto di Bologna
La settimana dopo Flavia ricevette un messaggio della
figlia di Angela, la quale le diceva che quattro giorni prima la madre aveva subito un intervento
chirurgico d'urgenza, piccolo ma risolutivo per il suo intestino e
che sarebbe ritornata a casa presto.
Flavia ne fu molto felice e pensò alla notte in cui
si erano persi nella Pianura Padana, mentre loro giravano per le
strade nebbiose, anche Angela era smarrita sotto l'effetto
dell'anestesia; per fortuna alla fine tutti avevano ritrovato la
strada giusta.
Estrellitas
Justo
ese día hubiera sido mejor que no hubieran salido estrellas. Hacía
algunas noches que Flavia dormía mal, se sentía cansada, pero había
logrado decidirse a ir hasta la clínica para hacerse análisis.
Cada
año, durante las vacaciones de verano iba a dar sangre, entonces se
sentía mejor, pensando que había ayudado a alguien; al cabo de
unos días le llegaban los resultados de los análisis hemolíticos
que el centro donaciones le había realizado.
Siempre
al abrir el sobre, que le llegaba por correo, estaba un poco nerviosa
pues tenía miedo de encontrar algo que no iba bien, sin
embargo aquel día caluroso de finales de agosto estaba demasiado
distraída, pensando en su amiga Angela, para darse cuenta de que
había una estrella.
Luego
miró mejor la lista y vio que el valor del colesterol en la sangre
era bastante alto.
-¿De
qué dependerá? ¿Tal vez coma demasiados quesos y huevos? Se
preguntó con un poco de inquietud.
En
realidad el asunto en seguida dejó de molestarle, dándole la culpa
no a la comida que tomaba sino a la que no tomaba: hacía años que
no tragaba carne, tampoco guisaba mucho pescado, ya que no le
gustaba a su marido, legumbres muy poco porque le hinchaban el
vientre, prácticamente solo comía verduras, arroz, patatas y pasta
integral.
-
Debería relajarme e introducir un poco de todo en mi alimentación,
dijo en voz alta reprochándose a sí misma.
Llevó
los análisis a la doctora de cabecera, quien le dijo que tenía que
hacer algunos más para detectar vitaminas, hormonas y otras
sustancias que durante la menopausia o después de la menopausia
solían disminuir.
Cuando
le llegó de nuevo el sobre lo rasgó con optimismo, sin embargo de
inmediato vio estrellitas en la columna de la vitamina B, D, y en
la de las hormonas tiroideas; a continuación, pasó la página y
vio otros asteriscos en la sección dedicada a la orina.
Esta
vez, después del susto inicial, trató de convencerse a sí misma de
que estaba haciendo lo posible para envejecer bien y que tenía que
aceptar que a partir de ese momento sus condiciones de salud no iban
a ser buenas siempre. Siguió pensando en Angela, quien todavía
estaba hospitalizada en Bologna.
Se
habían hecho amigas muchos años atrás, cuando ambas tenían niños
pequeños. Solían ayudarse mutuamente en los momentos más
difíciles, pero desde que Angela se había mudado a otro barrio, se
veían mucho menos.
Flavia
recordó que había hablado con ella sobre la prevención:
-
Mejor algunas estrellas hoy que el hospital mañana, le dijo Angela.
-
Tal vez tengas razón, pero a veces prefiero no saber nada y vivir
feliz en lugar de angustiarme. ¿Recuerdas cuando tuve una
menstruación anormal a los cincuenta y pico y me diagnosticaron
un engrosamiento de la pared del útero? Pero luego, a través de una
colposcopia, vieron que no tenía nada. No quiero sufrir de antemano,
respondió Flavia.
Angela
cada dos años se hacía análisis clínicos para la prevención del
cáncer, por eso en aquel entonces no podía sospechar que iba a
contraer la enfermedad. Solo después de seis meses de quimioterapia
y de una operación intestinal, los médicos se dieron cuenta de que
su tumor era agresivo.
Flavia
estaba muy apenada por lo de su amiga. Todos los días pensaba en
ella y deseaba con todas sus fuerzas que se recuperara y volviera
pronto a casa, pero sobre todo de noche se ponía en su lugar y no
dejaba de sufrir.
A
mediados de noviembre, Flavia y su esposo habían quedado con unos
amigos catalanes para pasar juntos un fin de semana en Vicenza.
Salieron de Florencia el viernes a las dos y media, directamente del
trabajo. Flavia estaba contenta, pero no relajada del todo, pues
seguía preocupada por Angela e por sus análisis, sobre todo por el
valor alto de la hormona tiroidea.
Volver
a ver y poder conversar con su amiga Mónica fue una panacea para
Flavia. Mientras uno de los dos esposos conducía y el otro intentaba
ubicarse, las dos amigas se pusieron a charlar de sus cosas.
-
No te preocupes por las estrellas de tu análisis, con la menopausia
es normal, yo también sufro de hipotiroidismo. Toma una cucharadita
de magnesio todas las noches, verás que te va a relajar y tu
metabolismo mejorará - comenzó diciendo Mónica y luego añadió –
seguro de que tu amiga Angela va a superar esta delicada operación,
hace unos meses operaron a un conocido nuestro de una cosa parecida
y ahora está la mar de bien.
-
Gracias Mónica, siempre me animas.
La
amiga catalana había engordado un poquito y le dijo a Flavia que
últimamente no podía aceptar su nueva figura cuando se miraba al
espejo.
-
Tu cara es exótica y tu piel suave, cosa que muchas mujeres te
envidian. Todas deberíamos aceptar que el tiempo nos cambia, pero
que la belleza sigue perdurando, aunque diferente, porque nunca se
pierde por completo. Tal vez yo sea un poco presumida, pues intento
verme a mí misma como una mujer atractiva de mediana edad, mira lo
que te digo, a veces me gusto más ahora que cuando tenía veinte
años - le dijo riendo Flavia a su amiga y luego añadió - tú,
cada vez que te mires al espejo, siempre sin gafas, tienes que
sentirte hermosa, como todos los demás te ven.
Víctor
intervino en la conversación de las dos mujeres:
- Incluso yo me siento guapo, mirad
lo bien que me queda este jersey que estrené ayer, dijo Víctor
terminando la frase con una carcajada
Mientras
la tertulia sobre el envejecimiento seguía, el esposo de Flavia
dejó en claro que estaban perdidos. Estaban cerca de Rovigo. Su
navegador satelital no estaba actualizado y no reconocía las nuevas
carreteras de la zona. Hicieron varias vueltas alrededor de
Villamarzana para buscar la entrada de la autovía que llevaba a la
autopista A31.
Al
principio se lo tomaron en broma, luego viendo dos veces los mismos
carteles comenzaron a desconcertarse.
Eran
las ocho y pico y seguían sin dar con la carretera correcta.
El móvil del marido se descargó por completo, por lo tanto Flavia
usó el suyo para la búsqueda de la ruta, sin embargo sin darse
cuenta cambió el destino y una voz chillona les hizo tomar un camino
rural.
Eran
más de las nueve cuando se detuvieron frente a una granja en
Pincara.
Flavia
se sentía un poco responsable por haber ido a parar a aquel lugar
desierto; hablando, hablando con su amiga se había distraído, por
eso pasó al asiento de delante y Víctor se movió hacia el
asiento trasero.
La
oscuridad y la niebla cada vez se hacían más espesas.
-
Creo que tendremos que llamar al hotel para hacerles saber que
llegaremos más tarde, le dijo Flavia a su esposo.
-
¿Pero qué dices? Calma. Sólo tenemos que encontrar un letrero que
indique la autopista A31, le contestó un poco nervioso.
Mónica
se había dormido, Víctor se quedó callado y fingió dormir para no
intervenir en la discusión de la pareja. Cuando la tensión entre
los dos iba creciendo, de golpe el marido vio un letrero que
indicaba la nueva autovía y tomó aliviado la dirección correcta.
Parecía
una escena de una película de ciencia ficción, los carriles estaban
vacíos, era el único coche que corría solo a través de la
noche. Llegaron a Vicenza a las diez y cuarto
La
empleada de la recepción les dijo que la cocina del
hotel estaba cerrada y que si querían comer algo tenían que que
darse prisa, pues los restaurantes de la zona también estaban a
punto de cerrar. Llevaron las maletas a las habitaciones e
inmediatamente se fueron a una trattoria frente al hotel.
Era
un restaurante sencillo pero acogedor, las pocos comensales que había ya
estaban terminando. Ellos se sentaron en una mesa del fondo; mientras
de gustaban los platos de pasta y polenta y el sabroso bacalao a la
vicentina hablaron de su aventura por las carreteras laberínticas de
la Pianura Padana y cada dos por tres se echaban a reír contándose
anécdotas de las disputas y discusiones que habían tenido ambas pareja durante sus viajes en coche.
-
Ahora esos dos se pelearán, pensé mientras estaba sentado detrás,
sin embargo no os dijisteis nada de lo que luego os pudierais
arrepentir, dijo Víctor.
A
medianoche brindaron con una copa de cava para celebrar los sesenta
años que cumplía Mónica; durante los postres, el dueño se acercó
a su mesa para hablar con ellos, salió en seguida en la
conversación el asunto de la autonomía catalana y de la veneciana,
temas de actualidad en las últimas semanas
-
Ha sido agradable descubrir con Monica y Victor la ciudad y los
magníficos edificios de Palladio, hay que cultivar la amistad,
porque no sólo nos hemos divertido juntos, sino que también nos
hemos ayudados, pensó Flavia, cuando la noche del domingo despidieron a
sus amigos en el aeropuerto de Bologna.
La
semana siguiente Flavia recibió un mensaje de la hija de Angela, que
decía que hacía cuatro días que
habían operado de nuevo a su madre, que la operación había ido
bien y que iba a volver pronto a casa.
Flavia
estaba contenta y pensó en la noche en que se perdieron por la
Pianura Padana, mientras ellos vagaban a través de los bancos de
niebla, Angela también se estaba perdiendo bajo el efecto de la
anestesia; afortunadamente al final todos ellos encontraron de
nuevo el camino.
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