domenica 13 febbraio 2022

L'uomo che soffriva di gotta

       

Maurizio piaceva stare da solo. Le poche volte che usciva non parlava con nessuno, ma si fermava ad ascoltare il mondo che brulicava. Si sedeva su una panchina di piazza D’Azeglio e guardava con aria timida e impacciata i bambini giocare e la gente passare.

Maurizio era un uomo robusto, ma essendo alto mascherava bene il suo corpo grassoccio. Il suo cranio era privo di capelli, lucido come un uovo. Era paffuto e di carnagione chiara. Dietro ai suoi occhiali da miope, che si aggiustava ogni tanto, aveva uno sguardo melancolico. Parlava poco, ma sapeva ascoltare.

Dalla morte precoce dei genitori abitava da solo. Era andato in pensione da qualche anno e trascorreva lunghe giornate a casa. Ogni tre ore si tagliava un sigaro a metà, lo accendeva e si sedeva sulla poltrona a divorare romanzi storici, la sua grande passione. I sigari erano accompagnati da una tazzina di caffè. Indossava quasi sempre gli stessi abiti, d’inverno un maglione di lana beige e pantaloni di velluto a coste marroni, d’estate una maglietta bianca e pantaloni di cotone grigio.

A Maurizio piaceva cucinare e anche mangiare. Usciva la mattina del lunedì e del mercoledì a comprare il pane e il giornale, buttava la spazzatura e faceva una piccola passeggiata intorno alla piazza. Il venerdì andava a fare la spesa al mercato di Sant’Ambrogio. Comprava quello che gli occorreva, ma la spesa più grande la faceva dal suo macellaio di fiduccia, prendeva sempre carne macinata, filetti di manzo, spezzatino, cotolette di agnello e un po’ di rosticciana.
- Più tempo ci vuole a cucinare un piatto, più buono viene! Si ripeteva ogni volta che iniziava a preparare lo stufato di cinghiale, che era la sua specialità.

Aveva una cucina ben attrezzata e molto ordinata. Dietro alla porta erano appesi diversi grembiuli da cuoco professionista. Ne sceglieva uno per ogni occasione. Aveva nel sottoscala un congelatore dove conservava ogni ben di Dio.
Mauri
zio aveva lavorato come contabile in un importante maglificio. Non essendosi mai sposato e non avendo praticamente amici, quando andò in pensione cominciò a isolarsi sempre di più. Non aveva contati con nessuno, salvo chiamare ogni tanto Luisa, una delle sue vecchie colleghe d'ufficio.
Luisa
aveva una vita abbastanza complicata. Abitava con la madre, donna malaticcia e piuttosto depressa. Era da anni separata, ma il suo ex marito, essendo uno scansafatiche, ogni volta che si metteva nei guai le chiedeva aiuto.
Luisa, per Mauri
zio, era più che una amica, ma non si era mai deciso a esternare i sui sentimenti. Sebbene Luisa fosse attratta dalla vita parsimoniosa e routinaria di Maurizio, ne biasimava la mancanza di vitalità e coraggio.

Maurizio aveva cominciato a invitare Luisa a pranzo, insieme ad Anna, la sorella di Luisa e Franco, il marito di Anna, ogni prima domenica del mese.
Mauri
zio apparecchiava la tavola e serviva appetitose prelibatezze con grande cura.
-
Il buon cibo bisogna assaporarlo lentamente, facendo delle pause tra un piatto e l'altro, consigliava il padrone di casa ai commensali.
Erano passati più di
cinque anni da quando era iniziato quel rito della domenica. Nessuno era mai mancato all’appuntamento, finché un giorno Maurizio ebbe un attacco di gotta e il dottore gli proibì di mangiare carne.
Mauri
zio chiamò Luisa, per raccontarle della sua malattia e lamentarsi della dieta che doveva fare.
-
Devi seguire i consigli del medico. Promettimi che lo farai, gli disse Luisa con voce preoccupata.

- Ci proverò, ma che ne sarà del nostro appuntamento della prima domenica del mese? Disse lui.

- Possiamo continuare a vederci come prima, se d’ora in avanti i piatti che cucinerai saranno a base di verdure. Altrimenti non contare su di me. Ti posso insegnare a preparare ricette vegetariane. Vieni da me quando vuoi, anche domani, se vuoi. Gli rispose Luisa.

Maurizio, di per sé debole e indeciso, non riuscì a cominciare la dieta senza carne e rimandava di giorno in giorno la visita a casa di Luisa. Tuttavia, ogni prima domenica del mese, continuò a preparare succulenti arrosti e stufati, apparecchiando per un unico commensale.







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