domenica 4 settembre 2016

Cioccolata















Matilde non ama particolarmente la cioccolata, forse perché non ci pensa mai a mangiarla; però ci sono dei giorni in cui, per tirarsi su, quando si sente stanca, apre il frigo, dove d'estate il marito, che è piuttosto goloso, tiene le tavolette di cioccolato fondente e ne prende un pezzettino.
Un giorno, in cui  non e' particolarmente affaticata, prima di uscire di casa, Matilde prende un quadretto  di cioccolata, lo mette in bocca e lo fa fondere piano piano, assaporandolo come se fosse la prima volta. Con la lingua trascina il pezzettino da una guancia all'altra, come se fosse una pallina di ping pong. Ad ogni lenta racchettata le torna in mente un'immagine lontana:
Si vede da piccola mentre la madre le prepara in cucina la merenda da portare a scuola, una fetta di pane  e cioccolato, che mette in cartella; ma alcune volte dimentica la merenda in classe e quando se ne accorge ormai  il cioccolato è tutta disfatto.
Poi da ventenne, lui le regala un bacio perugina, lei non lo mangia subito, lo mette in borsa e l'indomani lo trova quasi liquefatto.
Matilde quel giorno, chi sa perché, a occhi chiusi, cerca di sentire, non solo il sapore, ma anche la tessitura e  la composizione  di quella sostanza che tanti amano, poi si domanda:
- Perché prima non riuscivo sentire la sua bontà?
Nel frattempo la cioccolata si è sciolta completamente in bocca, ed è allora che la sua mano, come un automa, apre di nuovo  il frigo  e  prende un altro quadratino.


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