Quella
mattina Agnese era un po' stordita. Gli ultimi impegni scolastici
erano appena conclusi, quindi si presentava davanti a lei un sacco
di tempo libero, di questo era felice, ma
si sentiva anche un po' irrequieta e non sapeva quale era il motivo.
Più di una
notte, in quei giorni, aveva sognato la scuola. Ricordava in
particolare un sogno in cui apparivano i suoi allievi,
sorridenti e affettuosi, anche quelli che in classe le tenevano
sempre il broncio. All'inizio non capiva perché si trovassero nel suo appartamento. Era felice di vederli, ma allo stesso tempo voleva che si
congedassero presto, per poter stare da sola col marito.
A un certo
punto, lei e il marito si erano ritirati in camera da letto, ma dopo un
attimo gli studenti, erano entrati nella stanza mentre loro si
baciavano. La coppia si era spostata da un'altra parte e i ragazzi
dietro, sempre ridendo e chiacchierando. Sembrava che giocassero a
nascondino.
Agnese sentiva sempre di più il desiderio di abbracciare il marito, ma
gli studenti non sembravano aver fretta di andare via, anzi a un
certo punto le era parso di udire uno di loro, che chiedeva il
permesso di aprire il frigo. Lucia, la ragazza più spavalda del
gruppo, aveva cominciato a bere acqua fredda direttamente dalla
brocca e Matilde, la sua amica del cuore, si era messa a mangiare un
pezzettino di cioccolata fondente, che d'estate Agnese teneva sempre in
frigorifero per non farla sciogliere.
Avrebbe
voluto dire loro chiaramente che desiderava restare da sola col
marito, il cui corpo le appariva sempre più attraente, ma i ragazzi
erano venuti a dimostrarle quanto tenevano a lei, ne
era proprio sicura e per questo tanto felice, quindi aveva
lasciato perdere.
Si era
svegliata con una sensazione strana, come se due forze interne si
stessero scontrando: da una parte la contentezza di aver ospitato i suoi allievi in casa; dall'altra le dispiaceva aver lasciato
incompiuto quell'atto di amore verso il marito.
Nel sogno aveva visto i ragazzi da
un'altra angolazione; Lucia le era sembrata più tenera, quando a
un certo punto, scherzando, scherzando l'aveva abbracciata e con
le lacrime agli occhi l' aveva ringraziato. Era la prima volta che prendeva l'iniziativa senza
rivolgere lo sguardo verso Matilde, la quale, durante tutti gli
anni di scuola superiore, era stata la sua compagna di banco. Matilde, nonostante la sua mente vivace e dinamica, poche
volte era riuscita a tirare fuori i propri pensieri o desideri. Aveva bisogno di
altre persone per farlo, quindi mandava avanti Lucia.
Per esempio
quando c'erano dei problemi in classe, Lucia era quella diceva:
- Scusi
professoressa, in nome di tutta la classe le chiedo di non
interrogarci oggi.
Agnese sapeva che in verità quelle parole volevano dire:
- Non ci
interroghi perché questa mattina, né Matilde né io siamo
preparate.
Quel giorno, per uscire
da quello stordimento, dopo che il
marito era uscito di casa per andare al lavoro, aveva preso un libro e si era seduta sul letto. Leggere la
mattina era la cosa che più le piaceva fare quando era sola in
casa. Ma dopo poco aveva abbandonato la lettura, perché aveva
bisogno di muoversi per poter liberare quei due sentimenti
contrapposti.
Il libro era
rimasto aperto sul letto quando lei si era alzata a scrivere una
mail ai suoi studenti. Erano passati tre giorni dall'ultima prova scritta di Maturità, Agnese era impaziente di sapere
come erano andati i risultati.
Ha tirato un sospiro di sollievo quando gli alunni le hanno risposto che erano andati piuttosto bene nella sua materia.
Verso le due, ha pranzato e dopo poco, mentre mangiava una mela, è arrivato il marito. E' stata una bella sorpresa, perché di solito lui usciva molto più tardi dall'ufficio.
Ha tirato un sospiro di sollievo quando gli alunni le hanno risposto che erano andati piuttosto bene nella sua materia.
Verso le due, ha pranzato e dopo poco, mentre mangiava una mela, è arrivato il marito. E' stata una bella sorpresa, perché di solito lui usciva molto più tardi dall'ufficio.
Dopo aver sistemato la cucina è andata in camera dove prima il marito si era ritirato. Il libro, che Agnese stava leggendo, era rimasto ancora aperto sul letto, lei lo ha posato con cura
sul comodino. Piano, piano, senza fare rumore si è sdraiata
accanto a lui e lo ha abbracciato.
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