martedì 30 dicembre 2025

Le unghie dipinte di rosso

 



Qualche mese fa ho letto la recensione di un libro che mi ha incuriosita: la scrittrice, sotto forma di diario, raccontava che dedicando ogni giorno per dieci minuti a fare qualcosa di insolito, aveva raggiunto il benessere fisico e psicologico, nonostante tutti i guai e le sventure che le erano capitate.

Mi ero ripromessa di comprare quel libro, ma non l'ho fatto subito, perché, col il passare degli anni, sono diventata parsimoniosa e non faccio più acquisti impulsivi.

Sei una vera risparmiatrice mi direte.

Ma io non guardo solo il costo, quanto piuttosto le dimensioni. Non amo acquistare libri pesanti e ingombranti, perché spesso li porto con me in borsa.

Quel giorno ho scritto il titolo sul mio taccuino rosso. Se il libro avrà successo, dopo qualche mese uscirà in edizione tascabile e sarà allora che lo comprerò.

Passò un po’ di tempo e una mattina dopo aver finito le lezioni nella scuola in cui insegno, che si trova nel centro di Firenze e dalle cui finestre si può ammirare il fiume Arno e molti edifici storici e artistici, ripensai al libro “Per dieci minuti”.

Ogni giorno, esausta e affamata, torno a casa in bicicletta e la mia pedalata è sempre molto veloce, quindi non mi soffermo quasi mai ad apprezzare la bellezza delle strade e degli edifici medievali e rinascimentali. Quella mattina, invece di andare direttamente a casa, chissà perché, non avevo fretta e mi sono infilata nelle viuzze vicino al Duomo. Era passata l’una quando mi sono trovata di fronte alla libreria. Per strada c'erano solo alcuni turisti, era l’ora di pranzo.

Ho lasciato la bicicletta vicino all'ingresso del negozio e ho iniziato ad attraversare le sale solitamente affollate di gente, in piedi o seduta sugli sgabelli dei corridoi. Quel giorno, invece, ho potuto sedermi comoda e ho iniziato a sfogliare alcuni libri.

Ho trascorso un po' di tempo nella sezione di letteratura spagnola, poi mi sono spostata a quella di narrativa italiana. È lì che ho visto il libro Per dieci minuti. L'ho aperto e ho cominciato a leggere il primo capitolo: Uno smalto fucsia.

Subito ho guardato le mie unghie, dipinte di rosso, e ho ricordato il giorno in cui mia figlia, che all’epoca era adolescente, mi aveva messo per prima volta lo smalto rosso sulle unghie delle mani. Provo ancora un po’ d’imbarazzo quando esco di casa per andare a lavorare con le unghie rosse. Piano piano mi ci sono abituata e ho notato che lo smalto colorato mi rendeva più allegra. Provo tenerezza e gratitudine per mia figlia che me lo ha fatto scoprire. Ci vediamo poco perché abita a Madrid, ma ci scriviamo esentiamo spesso.

A un certo punto ho cominciato ad avere fame, ho preso il libro e sono andata alla cassa a pagare. Mentre pedalavo verso casa ho guardato con più attenzione la bellezza della città che mi scorreva intorno e ho pensato che dopo pranzo avrei invitato Fiorenza, l’anziana vicina di casa che abita da sola con la sua cagnolina, a prendere un tè e mi sarei offerta di mettere lo smalto rosso sulle sue unghie, cosa che a lei piace molto.










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