venerdì 4 gennaio 2013

El "minestrone"- Il minestrone


 


El invierno en el que murió mi madre fue muy frío. Quizás por eso volví a apreciar las sopas calientes.
Mi cuñado, en aquel entonces había plantado coles, en su huertecito de la casa natal de Poppi. La variedad de “cavolo nero”, que en Cataluña yo nunca la había visto, era ideal para las sopas que yo preparaba. El minestrone era mi sopa preferida y aquella col de mi cuñado le daba un no sé que de especial
Al cabo de dos meses del funeral de mi madre, volví al viejo caserón, que seguía mustio y destartalado al lado de la iglesia del pueblo. Quería estar unos días con mi padre para aliviarle la tristeza y soledad interior que sentìa a pesar de que mis hermanos, viviendo muy cerca de él, no lo dejaban jamás solo.
Mi padre había nacido el día de los Reyes de 1919, por lo tanto aquel año, mis hermanos y yo queríamos organizar  una pequeña fiesta en su honor y brindar por sus noventa años. Decidimos que el día de Epifanía, cada uno de nosotros prepararía un plato y haríamos una merienda junto a  tíos y primos. En aquellas fechas pudimos ver que él lentamente iba sacando de nuevo su caràcter fuerte y valiente para seguir luchando, a pesar de haber perdido a su amada compañera de toda una vida.
La fiesta resultó un éxito, pues en ella todo el mundo aportó un poco de su lado positivo, eso a mi padre le gustó mucho y en las fotografías de aquel día sale radiante.
Sin embargo yo tengo un recuerdo quizás más íntimo y plácido de la noche anterior a la fiesta de cumpleaños. Al atardecer preparé un gran minestrone e invité a mis hermanos y a  sus hijos a cenar en casa de mi padre.
En la maleta había traído, algunas hojas de “cavolo nero” y un gran mantel de cuadros naranja y marrón para la larga mesa de la cocina, que hacía mucho tiempo que no recibía a ningún invitado.
Compré también velas y servilletas de color naranja.
Recuerdo que todo el mundo llegó aterido, pues era una noche muy fría. La mesa, con aquellos colores era cálida y acogedora. Mi padre sonreía viendo a todos sus hijos y nietos reunidos. Se sentó en la mesa y comió de gusto, cosa que no había hecho desde que mi madre había fallecido.
- Quina sopa tan bona, m'escalfa el cor1, nos dijo mientras sorbía lentamente una cucharada tras otra.
En  aquella noche fría  el minestrone nos había dado calidez y aliviado las dolorosas punzadas de añoranza que todos sentíamos por mi madre.



Receta (para 4/6 personas)

ingredientes
150g  de lentejas ( verdes, rojas,etc)
50g  de judias secas (blancas y rojas)
100g - 150g de cebada o arroz
1 cebolla
dos zanahorias
col verde
col negra
verduras de la temporada (calabacines, judias verdes, acelgas, calabaza, etc)
1 patata grande
un tomate maduro
sal
aceite de oliva

Si tenemos judias secas mejor dejarlas en remojo desde la noche anterior.
Se corta una cebolla y se sofríe en aceite de oliva en una olla. Se añaden las zanahorias cortadas pequeñas.
Se limpian las hortalizas, se cortan a pedacitos pequeños y se  agregan  al sofrito. Luego se añaden las legumbres.  Se pone en la olla  un litro de  agua y un poco de sal ( un poco menos de agua  para la olla de presión).
Se deja cocer al menos por unos 45 minutos a fuego lento añadiendo de vez en cuando agua si es necesario (con la olla de presión los tiempos de cocción se reducen a la mitad). La sopa debe quedar algo espesa y harinosa, por eso se pude pasar un poco por el turmix.
Se pueden añadir trocitos de pan tostado, cuando se sirve en los platos.
1Que sopa tan buena, me calienta el corazón.



Il minestrone

L'inverno in cui morì mia madre fu molto freddo. Forse per questo apprezzai di nuovo le minestre calde.
Mio cognato, il fratello di U., che da qualche anno nel suo tempo libero si dedicava a curare l'orticello posto in un angolo del giardino della casa di Poppi, aveva seminato vari tipi di cavoli. Il cavolo nero, varietà che in Catalogna non avevo mai visto, era ideale per le minestre che preparavo. Il minestrone era la zuppa che preferivo e il cavolo nero di mio cognato gli dava un tocco speciale.
Qualche settimana dopo il funerale di mia madre, ritornai nella vecchia casa, che si trovava vicino la chiesa del paese della costa catalana dove ero nata. La trovai spenta e malandata.
Volevo trascorrere qualche giorno con mio padre per poter un po' consolarlo dalla tristezza e solitudine interiore che sentiva, nonostante che i mie fratelli, i quali abitavano vicino a lui, non lo lasciassero mai da solo.
Mio padre era nato il giorno dell'Epifania del 1919, quindi quell'anno con i miei fratelli volevamo organizzare una piccola festa in suo onore e brindare per i suoi novant'anni.
Abbiamo deciso che il giorno della Befana, ognuno di noi avrebbe preparato un piatto e che avremmo offerto una merenda-cena a tutti gli zii e cugini. Durante quelle feste vedevamo che lui lentamente tirava fuori il suo coraggio per continuare a lottare, nonostante avesse perso la sua amata compagna di tutta una vita.
La festa è stata un successo, dato che ogni membro della famiglia ha offerto un po' del proprio lato positivo, questo è piaciuto molto a mio padre, che nelle fotografie di quella giornata si vede felice.
Ma forse ho un ricordo più intimo e piacevole della la serata prima della festa di compleanno. Verso l'imbrunire ho preparato un grosso minestrone e ho invitato a cena i miei fratelli e i nipoti a casa di mio padre.
Nella valigia avevo portato alcune foglie di cavolo nero e una gran tovaglia a quadri arancioni e marroni per il lungo tavolo della cucina, che era molto tempo che non riceveva ospiti.
Compari dei tovaglioli e delle candele arancioni.
Ricordo che gli ospiti arrivarono intirizziti dato che era una sera molto fredda. La tavola con quei colori era calda e accogliente. Mio padre sorrideva vedendo tutti i figlie e nipoti riuniti. Si era seduto silenzioso e aveva cominciato a mangiare di gusto come non faceva dalla morte di mia madre.
- Quina sopa tan bona, m'escalfa el cor1, ci ha detto mentre mangiava lentamente un cucchiaio dopo l'altro.
Sono sicura che quella sera il minestrone ci aveva riscaldati e allontanato la nostalgia che sentivamo tutti, di mia madre, dopo la sua morte inaspettata.


Ricetta (per 4/6 persone)

ingredienti

150g di lenticchie
50g de fagioli
150g di farro o orzo
1 cipolla
due carote
cavolo verza
cavolo nero
verdure di stagione (zucchine , fagiolini , bietole, zucca, ecc)
una patata grande
un pomodoro maturo
sale
olio di oliva

Se usiamo dei fagioli meglio metterli a bagno la sera prima.
Si tagliano la cipolla e le carote e si fanno soffriggere con l'olio d'oliva nella pentola. Si aggiungono le verdure tagliate a piccoli pezzettini e si fanno un po' rosolate, dopo si aggiungono, le lenticchie, il farro e i fagioli e per ultimo l'acqua e il sale ( circa due litri, un po' meno se si usa la pentola a pressione)
Si lascia cuocere a fuoco lento per almeno un'ora aggiungendo acqua se fosse necessario 
( per la pentola a pressione i tempi do cottura sono dimezzati)
La minestra deve essere densa e farinosa, quindi si può in parte passare con il frullatore o mixer.
Può essere servita con dei pezzettini di pane tostato nei piatti.

1Come è buona questa minestra, mi scalda il cuore.

3 commenti:

  1. gnam, ganam..... qué sabroso!!

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  2. Tenera e poetica. Sono davvero felice di conoscerti e di essere tuo amico.
    Spero di vederti prestissimo, magari agli incontri del venerdì. Manchi a tutti/e.
    Ho il grande piacere che il mio nome inizia come quello del tuo amato...

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    1. Grazie Ugo. Sono contenta che tu e apprezzi il mio raccontino in spagnolo. Un abrazo.

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